Milano 17 Dicembre – “L’economia italiana sta rallentando, il mancato decollo della ripartenza resta un vero rebus”. E’ questo lo scenario economico che emerge dall’analisi del Centro studi di Confindustria, secondo cui “la ripartenza dell’economia italiana non ha avuto nei mesi estivi lo slancio atteso”.
Pil a ribasso Viale dell’Astronomia rivede al ribasso le previsioni per il Pil italiano, stimando che il 2015 chiuda con un +0,8% (rispetto al precedente +1,0% elaborato a settembre) e indicando una crescita dell’1,4% nel 2016 (dal precedente +1,5%) e dell’1,3% nel 2017.
Se evasione viene dimezzata, spinta Pil al 3,1% Uno degli elementi che blocca lo sviluppo è l’evasione. In Italia si stima che l’evasione fiscale e contributiva ammonti a 122,2 miliardi di euro nel 2015, pari al 7,5% del Pil. Al fisco vengono sottratti quasi 40 miliardi di Iva, 23,4 di Irpef, 5,2 di Ires, 3 di Irap, 16,3 di altre imposte indirette e 34,4 di contributi previdenziali. Se si dimezzasse l’evasione e si restituissero ai contribuenti, attraverso l’abbassamento delle aliquote, le risorse recuperate, si avrebbe un 3,1% di maggiore Pil e oltre 335mila occupati aggiuntivi.
Disoccupazione in calo Il Centro studi di Confindustria vede in discesa il tasso di disoccupazione: in calo al 12% nel 2015 (in miglioramento dal 12,2% stimato a settembre), all’11,6% nel 2016 (dall’11,8%) e all’11,1% nel 2017. Nel triennio “saranno creati 650mila posti di lavoro, che portano a 815mila il totale da quando sono ricominciati ad aumentare”, dal 2014.
Pressione fiscale in discesa Si attesta al 43,8% del Pil nel 2015 (43,6 nel 2014), al 43,5 nel 2016 e al 43,2% nel 2017, il livello più basso dal 2011. Secondo gli economisti di viale dell’Astronomia, “tenendo conto degli effetti della stabilizzazione del bonus di 80 euro prevista dalla Legge di stabilità 2015, la pressione fiscale scende al 43,2% del Pil nel 2015, al 42,9% nel 2016 e al 42,6 nel 2017. L’incidenza effettiva della pressione fiscale sul Pil depurato dal sommerso è al 49,4% quest’anno, del 49,1% nel 2016 e 48,8% nel 2017. Al netto del bonus di 80 euro scende al 48,8% nel 2015, al 48,5% nel 2016 e al 48,1% nel 2017”. (Il Tempo)
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