Milano 29 Dicembre – Una città silenziosa, spettrale. Una città che sembra abbandonata da un Dio vendicativo contro la mancanza di una strategia intelligente che combatta l’inquinamento. E passeggiare è un sogno d’altri tempi, un ritornare all’uomo, un recuperare dimensioni oggi impossibili. Se non fosse che uno strano bruciore agli occhi, un odore acre di bruciato, un affanno lieve nei movimenti, ci ricordassero l’esistenza di un mefitico smog. Persistente da 92 giorni. Eppure Pisapia è un ambientalista convinto, in nome dell’ecologia ha ridipinto Milano di biciclette e strisce gialle e ha vinto predicando urbi et orbi che un vento nuovo profumato di attenzione per il verde e di una politica sostenibile avrebbe cambiato la città. Poi, sempre nel nome delle sue ideologie sterili, ha ucciso alberi, ha creato l’inutile Area C, ha pedonalizzato ora qua ora là, giusto per far qualcosa, e poi…ha aspettato. 92 giorni, in attesa della pioggia Perché l’uomo non sa decidere, non sa prevenire, non sa programmare. Conosce l’emergenza. Perché l’emergenza ti mette con le spalle al muro, ti costringe a fare qualcosa. Il blocco delle auto non servirà. La sua politica senza lungimiranza è stata fallimentare. Pisapia è nudo. Perché non si può dare tutta la colpa alla pioggia che non c’è. Riferisce il Corriere “Antonio Ballarin Denti, fisico con un passato di studi a Yale, che nei primi anni Ottanta venne chiamato dal presidente della Lombardia Guzzetti a lavorare con altri esperti al piano di risanamento dell’aria osserva «Più di trent’anni fa si parlava già di intermobilità e di teleriscaldamento per abbattere i fumi delle caldaie e utilizzare il calore delle centrali. Lo fece Brescia, ma non Milano. Per migliorare la qualità dell’aria non c’è una formula magica, servono tempi, obiettivi, controlli” Una strategia che la Giunta Pisapia litigiosa e improduttiva, non ha saputo neppure pensare.
Ma c’è un elemento positivo: lo smog ha reso uguale Centro e Periferie. Nonostante le idee di Pisapia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano