Milano 30 Dicembre – Contro l’emergenza smog anche il singolo cittadino può fare qualcosa per difendersi dai rischi per la salute, soprattutto quelli a breve termine che possono causare effetti sull’apparato respiratorio, come irritazioni e infezioni, e sulsistema cardiovascolare, come diversi recenti studi hanno dimostrato. Lo ricorda il presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), Carlo Signorelli, che propone un decalogo per ridurre i rischi.
Queste le 10 azioni consigliate dagli igienisti Siti:
1) Niente jogging e attenti alle biciclette – Le lunghe esposizioni all’aria aperta nelle aree inquinate sono pericolose per la salute. Le attività fisiche e sportive in questi casi moltiplicano il pericolo perché aumentano anche di 10-20 volte il ritmo respiratorio. No quindi allo jogging, ma anche a pedalate e pattinate. Se infatti le biciclette in generale sono un ottima scelta, in questi giorni serve più attenzione;
2) Mascherine inutili – Non serve utilizzare le comuni mascherine che non sono in grado di trattenere né i gas né le polveri sottili, quindi danno una falsa protezione. Un falso mito da sfatare;
3) Bambini meglio a casa – Nei passeggini in città, a 30-50 centimetri dal suolo, c’è la più alta concentrazione di inquinanti. Evitare quindi passeggiate dei bambini nelle aree a maggior traffico. Meglio i parchi e, per chi se lo può permettere, qualche giorno al mare o in montagna;
4) Anziani e donne in gravidanza più a rischio – Oltre ai bambini, le precauzioni individuali devono essere applicate con il massimo rigore anche agli anziani, alle donne in gravidanza, a coloro che manifestano affezioni respiratorie e cardiache e in generale ai malati cronici. Per questi ultimi il consiglio è, se possibile, di evitare le aree inquinate.
5) Fumo e inquinamento miscela esplosiva – Le sigarette peggiorano la situazione per chi le fuma e anche per chi li circonda. Ci sono studi che legano i danni dell’inquinamento atmosferico alla sinergia con il fumo di sigaretta. Un’occasione per ridurre il fumo che fa sicuramente più male dell’inquinamento, ammoniscono gli igienisti della Siti;
6) Finestre chiuse ai piani bassi – L’inquinamento esterno penetra nelle abitazioni soprattutto ai piani bassi nelle aree urbanizzate. Meglio i serramenti a tenuta, tenere le finestre chiuse sulle strade con traffico e procedere alla ventilazione degli ambienti dai cortili interni o quando gli inquinanti calano: di notte e nelle ore a minor traffico;
7) Prese d’aria lontane dal traffico – E’ bene evitare di collocare bocchette di condizionatori e impianti di ventilazione in corrispondenza delle vie a circolazione intensa.
8) Nell’abitacolo dei veicoli ricircolo dell’aria – Azionare gli appositi impianti di ricircolo dell’aria (quasi tutti i veicoli ne sono provvisti) durante la circolazione in aree urbane inquinate, specie quando si è in coda o in gallerie. Ma attenzione: solo per il tempo strettamente necessario e in questi casi bisogna assolutamente evitare di fumare in auto perché può essere dannoso;
9) Riscaldamento moderato – I termostati, che tutti dovrebbero avere per legge, consentono di regolare la temperatura delle abitazioni a 19-20 gradi che sono sufficienti per garantire il completo benessere termico del nostro organismo. E quando si lascia la casa per qualche giorno, mettere al minimo gli impianti il che porta a vantaggi economici e ambientali.
10) Migliorare la cultura ambientale e il proprio stile di vita – Revisioni periodiche di caldaie e veicoli, maggior uso dei mezzi pubblici, rispetto dei divieti per gli impianti di combustione, raccolta differenziata dei rifiuti, uso dei veicoli elettrici e, naturalmente, alimentazione sana e attività motoria. Sono comportamenti individuali – concludono i medici Siti – che aiutano a contenere un grave problema ambientale e a migliorare la propria salute. Al resto devono pensare le istituzioni. (Adnkromos)
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