Milano 5 Gennaio – Capita di dedicare ai Grillini cinquestelluti (denominazione che mi sembra appropriata perché ricorda i “Trinariciuti” di Guareschi) ed alle loro vicende più attenzione di quanta, in genere, siano disposti ad ammettere di dedicarne osservatori politici più seri ed “impegnati” di me. Confesso pure che il mio fondamentale e testardo credo illuminista mi spinge, talvolta, a sperare, contro l’evidenza, che l’esperienza, l’età più matura, l’inevitabile usura di certi miti e di certi (si fa per dire) maestri, finisca per far emergere in loro e tra di loro un po’ di quella ragione nella quale mi ostino ad aver fede. Ahimè! Alle tante delusioni che la vita politica e sociale ci riserva, mi pare che questa sia la più costante e, forse, la più meritata: alla mia età non è più consentito credere alla Befana, del resto oramai soppiantata da un “globalizzato” Babbo Natale.
Leggevo della vicenda della senatrice Fucksia espulsa dal Movimento Cinque Stelle e dal Gruppo Parlamentare con voto telematico, cioè di una giuria degli assatanati del computer. Dico subito che non posso proprio io dir male quanto forse sarebbe doveroso, del metodo, perché ho fatto l’esperienza di un metodo (e di motivazioni) un pochino ancora più grotteschi, essendo al mio tempo, stato (di fatto) cacciato dal Partito Radicale per essermi opposto al suo scioglimento senza una formale espulsione (non prevista dallo Statuto di cui, di quando in quando, ci si ricordava) ma con applaudita scomunica “ferendae sententiae” pronunziata da Pannella nella sua infallibilità (che poi pare lo abbia portato ai piedi del Soglio Pontificio di Bergoglio). Non dirò, dunque nulla della “motivazione” (che, come tutte le motivazioni di fatti del genere sono più che altro dei pretesti). Ma piuttosto dei commenti degli assatanati Grillini al loro “pollice verso” nei confronti della rappresentante del popolo telematico. Mi ha colpito in particolare quello che mi pare riveli il più forte senso di disgusto per la Onorevole “fedifraga”; “ha detto male” non di Garibaldi, come si diceva una volta, ma dell’omeopatia e dei genitori che non fanno vaccinare i figli.
C’è dunque un’ideologia omeopatica, antimedica, antivaccinatoria che sembra essere professata dai rappresentanti del popolo grillino, pena l’antipatia pronta a colpire nei giudizi di “revoca della fiducia”. La Fucksia è stata subissata di male parole, accusata di essere al soldo delle case farmaceutiche, serva dei “professoroni”. Chi ha sfiducia nell’omeopatia e fiducia nelle vaccinazioni, non gode della fiducia dell’elettorato grillino, è insultato e considerato un traditore. E dire che la vaccinazione contro l’imbecillità e la cura scientifica di essa non sono state ancora inventate e non sono dunque comprese tra quelle la cui “accettazione” è rimproverata dalla Fuckia ai genitori ed a tutta la gente.
I cinquestelluti, nella loro “antipolitica”, sono riusciti ad ereditare (il termine è improprio perché i “danti causa” non se ne sono affatto spogliati) gli atteggiamenti, le convinzioni, i dogmi, la supponenza più sciocchi ed insopportabili della Sinistra. Ed anche i più snobisti. Dello snobismo di una certa Sinistra estrema e borghese italiana fa parte anche il mito dell’antimedicina. Curarsi con l’omeopatia, rifiutare le vaccinazioni è un atto di fede, di “purezza” politica. Non per nulla il “diritto” di curarsi (si fa per dire) con l’omeopatia a spese del Servizio Sanitario, è stato rivendicato come un’espressione della libertà non so se di religione o di opinione politica. Ed anche in questo, in una certa Sinistra traspare una derivazione dal populismo reazionario e vandeano di primo Ottocento, la demonizzazione della civiltà, della “globalizzazione”, degli oscuri maneggi dell’inconfessabile governo plutocratico mondiale etc. etc.
Ma per quel che riguarda proprio la repulsione della vaccinazione, la storia della derivazione sanfedista è più diretta, chiara ed evidente. E’ noto l’atteggiamento della Chiesa Cattolica contro la “novità” del vaccino contro il vaiolo (che faceva strage specie dei bambini, dell’omeopatia ancora non si parlava), con l’interdizione decretata da Leone XII e con la diffusione tra i popolani, specie nello Stato Pontificio, della credenza che l’”inoculazione” antivaiolosa provocava l’”infantijoli” (cioè la paralisi infantile). Oggi pare che secondo i devoti dell’antivaccinazione, sinistri o cinquestelluti che siano, all’accusa di provocare l’”infantiglioli” si è sostituita quella di far diventare down i bambini vaccinati. Di vero c’è solo che non esiste un vaccino antidown (o contro l’ottusità, almeno fino a che Pannella non avrà ottenuto dall’Onu, presentando un dossier dell’avvocato Cianfanelli, il “diritto” alla conoscenza, che dovrebbe comprendere anche quello di capire, ciò che si conosce, realizzando così “lo stato di diritto”).
Scherzi a parte, mi pare che questo saltare la storia della Sinistra, per raccogliere, magari, i cocci del suo snobismo sia un dato disperante di questa presenza “antipolitica” nel nostro Paese. Potrei continuare con molte esemplificazioni comiche. Una comicità che, se arriva solo a far ridere, è veramente disastrosa.
Mauro Mellini (L’Intraprendente)
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