Ansia sul Frecciarossa: la porta si chiude, il bimbo parte e la madre resta a terra

Cronaca

Milano 6 Gennaio – E’ bastato un attimo: la mamma ha fatto salire il figlioletto sul treno, ha provato a salire anche lei ma le porte si sono chiuse e il treno è partito. Ore di ansia tra le stazioni di Milano Centrale e Firenze Santa Maria Novella per un bambino che è rimasto solo sul treno. Doveva raggiungere Firenze con la mamma. Lui è arrivato ma lei no, appunto perché per una frazione di secondo ha visto le porte del Frecciarossa chiudersi e il treno partire inesorabilmente. Impossibile a quel punto fermare il convoglio, su cui tra l’altro viaggiava la squadra dell’Inter, impegnata nella giornata di mercoledì 6 gennaio nella sfida contro l’Empoli a Empoli. Il piccolo, circa dieci anni, ha iniziato a urlare e piangere non appena ha visto il treno partire.

E’ stato immediatamente rincuorato dai passeggeri della carrozza, l’ultima del convoglio, e quindi preso in custodia dal personale di bordo. Momenti di grande sconforto da parte della madre, che ha visto il convoglio allontanarsi. “Il capotreno ha avuto un comportamento esemplare e ha subito rincuorato il bambino insieme alle forze dell’ordine presenti sul treno – dice William Pollini, passeggero del Frecciarossa che era nel vagone dove è avvenuto il piccolo dramma – E’ stata comunque questione di un attimo. La mamma ha fatto salire il piccolo ma poi le porte si sono chiuse improvvisamente. Il bambino ha ovviamente cominciato a gridare ma ormai c’era poco da fare”.  

Il capotreno e le forze dell’ordine hanno cercato immediatamente di contattare i familiari del bambino. Che una volta sentita al telefono la voce dei genitori si è tranquillizzato. Il piccolo doveva arrivare con la mamma fino a Firenze. Per questo si è deciso di farlo arrivare a destinazione sotto la custodia delle stesse forze dell’ordine e del capotreno. Alla stazione di Santa Maria Novella il bambino è stato consegnato ai locali agenti della Polfer. Che a quel punto lo hanno affidato al nonno, arrivato alla stazione allertato dai genitori. Una vicenda dunque a lieto fine.

di FRANCESCO MARINARI

(Il Giorno)

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