Milano 14 Gennaio – Nel gioco delle tre carte, tanto caro ai prestigiatori truffaldini accompagnati da compari che si fingono giocatori, le carte vengono messe di dorso sul tavolo e il giocatore/vittima deve individuare dove si trova quella con la figura vincente. Se indovina raddoppia la sua posta, se non indovina perde tutto. In verità il giocatore/vittima che punta non vince nulla anche se dovesse indovinare la carta vincente. Il mazziere, aiutato dai suoi compari che si fingono disperati a ogni puntata persa, al momento di svelare la carta vincente, la sostituisce abilmente con un’altra che nasconde nel palmo della mano e attua il trucchetto chiamato in gergo “Rovescio Messicano”. Più o meno è ciò che sta accadendo fra Malpensa e Linate. Nella Gazzetta Ufficiale dell’11 ottobre 2014 l’allora Ministro Lupi fece pubblicare il suo decreto n. 395 col quale rendeva possibile ricollocare a Linate qualsiasi volo con destinazione comunitaria, laddove il decreto precedente, quello Bersani, limitava i voli solo per le Capitali Europee e gli Hub con più di 40 milioni di passeggeri/anno. Tutto all’interno del numero massimo di movimenti ammessi a Linate di 18 per ora. La scusa era l’EXPO2015 che, come tutti sappiamo, era a due passi da Malpensa e che sarebbe terminata il 31 ottobre 2015. Cosa che è accaduta. Di fatto un gran bel regalo alle compagnie aeree europee che operano da Linate. A scapito degli enormi investimenti pubblici e degli elevati livelli occupazionali che gravitano su Malpensa. E come ha reagito l’Unione Europea a questo regalo? Badate bene, giusto dopo la fine di EXPO2015, che comunque tutti questi sperati aumenti di volumi di passeggeri negli aeroporti lombardi non ha portato. L’Unione Europea ha detto che il Decreto (il Regalo) non va bene, per non aver «consultato le parti interessate prima di emendare le norme di distribuzione del traffico relative al sistema aeroportuale milanese». Quindi le compagnie aeree europee che gravitano il loro business da Linate verso i loro rispettivi Hub per trasportare i passeggeri verso destinazioni intercontinentali direttamente servite da Malpensa non hanno gradito la carezza dell’ex Ministro Lupi. E cosa chiedono in più? Di essere ascoltate per avere cos’altro? Per ottenere maggiori movimenti orari su Linate, dai 18 attuali si passerebbe a 24, e soprattutto la possibilità di poter operare con voli diretti da Linate anche verso destinazioni extra-comunitarie. Il primo volo di tal fatta sarebbe un Linate – Abu Dhabi operato da Etihad, che tanto vettore europeo non sembra essere. A questo punto la proposta che da tempo è sul tavolo dei convitati di pietra (Regione Lombardia, Comune di Milano e SEA SpA) di questo annoso problema, cioè l’equilibrio fra Malpensa e Linate, pare possa trovare sbocco se qualcuno si degnasse di leggerla. Liberalizzate pure Linate per numero di movimenti orari (nel rispetto della sicurezza e della capacità aeroportuale), liberalizzate pure Linate per destinazioni anche extra-comunitarie, ma fate pagare ai vettori che vogliono utilizzare lo scalo cittadino (perché più comodo a Milano rispetto a quello Varesino) tasse di atterraggio sosta e decollo notevolmente più alte. E il “mercato”, questo grande slogan ripetuto fino alla noia quanto temuto, provvederà a livellare la domanda e l’offerta fra i due scali. Nel frattempo qualcuno dovrebbe avvisare il Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture che l’EXPO2015 a Milano è finita e l’ex Ministro Lupi, che ancora parla di tutelare la Compagnia di Bandiera, che è finita anch’essa. A spese nostre. Ah!, dimenticavo il gioco delle tre carte. Il Mazziere lo farei fare a Etihad mentre i compari alle compagnie aeree europee, al Comune di Milano e alla Regione Lombardia. Il giocatore/vittima siamo tutti noi, che con le nostre tasse stiamo pagando investimenti enormi a Malpensa e i debiti e la Cassa Integrazione dagli alti importi vergognosi al personale di volo della ex Compagnia di Bandiera.
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Gianni Scapellato
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