Milano 19 Gennaio – La necessità di esprimere problemi e opinioni diventa teatro, quasi una catarsi personale che diventa collettiva. Per le difficoltà comuni, per l’incertezza del vivere attuale, per le ingiustizie palesi che bruciano sulla pelle e nell’anima, per quella voglia di essere ascoltati che sembra essere un’urgenza di questo tempo. E fare teatro non è solo desiderio di essere protagonisti, desiderio di scambio e di comunicazione, ma voglia di “fermare” idee e opinioni. Il Giorno riferisce “Esprimere attraverso il teatro i problemi e “le oppressioni” del quartiere. Per provare a cambiare la realtà a partire da se stessi. Arrivando a trasformare, in meglio, la vita. Comincia stasera (ieri sera ndr per chi legge) alle 21, alla Casetta verde di via Odazio 7 a Lorenteggio, il laboratorio gratuito di “Teatro dell’oppresso” aperto a tutti gli abitanti. Una specie di Speaker’s corner, angolo di Hyde Park dedicato ai cittadini che vogliono sfogarsi in pubblico. In programma giochi, esercizi, tecniche di recitazione e improvvisazioni. Due incontri al mese, curati dal gruppo teatrale “Sbandattori” e promossi dal Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio.” Un modo per dare spazio e voce a chi a vario titolo si sente “oppresso” , a chi si dibatte per trovare soluzioni, a chi, anche semplicemente non ne può più e lo sfogo confrontato con altri, può dare la dimensione di un disagio diffuso, può segnalare la cifra di problemi specifici irrisolti del quartiere. “Il motore del cambiamento sociale – spiega a Il Giorno Lovera, coordinatore – parte dagli oppressi. Un esempio? Ipotizziamo che a Giambellino-Lorenteggio emergano tematiche legate allo stato fatiscente delle case popolari, alle occupazioni, alle difficoltà di convivenza in un quartiere multietnico… Si potranno rappresentare queste “oppressioni” con le espressioni del corpo attraverso l’improvvisazione” E il teatro diventa la verità del quotidiano e può influenzare con le sue storie gli sviluppi socio politici.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano