Milano 20 Gennaio – Si moltiplicano i murales di chiara ispirazione di sinistra che deturpano la nostra città. Dopo Niguarda, nelle ultime settimane sono spuntati pure quelli di Lambrate e Via Gola.
Ad unire fra loro i murales “legali” e illegali che tappezzano i muri della città c’è un intreccio fatto di connivenza, commistione e vicinanza a certi ambienti da parte dell’amministrazione Pisapia. “Opere” che inneggiano alla violenza, come quella realizzata in via Predil a Lambrate, o i seppur “pacifici” ma connotati politicamente murales che ricoprono alcuni palazzi di via Gola e del Ticinese, non sarebbero stati possibili, se non si fosse data l’impressione a chi li ha realizzati di potere agire impunemente.
Una sensazione dettata, dall’avere finanziato opere come quella di Niguarda, il cui contenuto, sembra pensato per mantenere vivo un conflitto terminato settant’anni fa, piuttosto che per conservarne solo la memoria e idee come quella dei “muri liberi”, concessi per allontanare i writers dalle altre pareti della città, ottenendo solo l’effetto di aumentare il numero di quelle su cui sfogano la loro supposta vena artistica.
Intanto la città viene rovinata da questi messaggi vetero comunisti e di area di estrema sinistra che sicuramente i milanesi non volevano.
Non è assecondando chi deturpa Milano, che si sconfigge un fenomeno ovunque represso e sanzionato, quando si manifesta al di fuori delle regole urbanistiche e di civile convivenza, facendosi portatore di messaggi violenti. Quello che serve è polso fermo e il coraggio di applicare leggi e regole che già esistono. Coraggio che questa giunta non ha un ulteriore motivo per augurarsi che fra sei mesi sia sostituita da una di centrodestra, in grado di restituire decoro e legalità alla città.
Silvia Sardone
In allegato foto dei murales a Lambrate, Niguarda e Via Gola
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