I mercati scommettono su Junker

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Milano 21 Gennaio – Dunque, ci sono tre fatti salienti nella giornata di ieri, Mercoledì 20 Gennaio. Primo, crolla la Borsa di Milano, fiaccata dai bancari. Bilancio finale -4,83%. secondo fatto, Mps chiude a -22%. Terzo le borse mondiali sono tutte negative. Sui giornali ci sono due scuole di pensiero: le nostre banche sono IL problema oppure le nostre banche non sono un problema. Io credo che la verità stia nel mezzo. Le nostre banche sono parte di un problema più ampio che si gioca a Bruxelles. Gli investitori vogliono una Bad Bank, ammortizzata con i soldi dello Stato in cui possano finire i crediti deteriorati. In mancanza si rifiuteranno di comprare azioni delle nostre Banche più fragili. Prima riflessione: come dar loro torto? Prendete la Popolare di Vicenza. Si sono rimborsati i correntisti. Si sono rimborsati gli obbligazionisti. Si sono protetti i dipendenti. Per altre categorie, come per esempio gli obbligazionisti di riserva, si sono aperti arbitrati. Gli unici fregati senza possibilità di recupero sono gli azionisti. Davvero ci stupiamo vendano, senza la garanzia di un aiuto di Stato in caso di crack? Io non provo alcuna meraviglia. Però intendiamoci. Non voglio certo giustificare l’idea della Bad Bank, che sarebbe una immonda porcata. Ma non divaghiamo. La Bad Bank, per vedere la luce, deve avere il via libera dell’Unione Europea. L’organismo con cui Renzi sta facendo a sportellate. Per cui, sì, MPS sta zavorrando il listino. Ma è solo parte di un problema più grande che vede una situazione innescata da Berlusconi, sedata da Monti e Letta, esplodere di nuovo con Renzi. Ovvero, esattamente, quanto ci è consentito fare i cialtroni con i soldi nostri ed altrui? Mentre alla soluzione del quesito si dedica meno tempo che alla discussione su quale forma di tutela dare ai consumatori che compreranno bambini nel terzo mondo e dovranno subire ritardi di consegna, alias Ddl Cirinnà, i mercati hanno scelto la via più dritta. Disinvestire nelle banche Italiane. Ah, per la cronaca, nelle ultime ore di ieri Ubs pare voglia “salvare” il Monte. Vedremo. Ma nella cornice non cambia di una sfumatura il tenore del quadro. Realisticamente l’Italia ha una sola possibilità. Fare quello che vuole nei limiti sempre più stretti di Bruxelles, pena essere da sola di fronte alla propria impreparazione a gestire se stessa. Una prospettiva così terrificante che anche solo la sua ombra fa scappare chiunque.

Se questo è il quadro, l’intera galleria non è messa meglio. Il Mondo è di fronte al penoso inganno del superamento della crisi del 2008. Non è stato superato nulla, si è solo nascosta la polvere sotto un tappeto di soldi creati dal nullo e di valore adeguato all’origine. Questo denaro, generato dalla stampa sfrenata e da un costo del petrolio comunque alto, hanno creato un mostro. Che oggi, morendo di inedia per il taglio della stampa, divora qualsiasi cosa alla sua portata. I sacrifici monetari di Draghi e della Banca Centrale Cinese non sono bastati. Così la gente ritira quel che resta del sogno monetarizzandolo accettando la perdita in cambio del cash. Il futuro è ancora una volta a rischio. Stampa che ti passa resta un’opzione, ma non fa più gola a nessuno. Qualcuno vi sarà magari costretto, ma lo farà sapendo perfettamente il rischio.

In tutto questo Renzi gioca a chi ce l’ha più lungo con Junker. Così, per dire. E, se ve lo stese chiedendo, sì, in effetti sta perdendo. Male. Molto male.

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