Moschee: basta piagnistei Caim, soprattutto dopo i fatti Colonia e flop presidio post attentati Parigi

Milano

Milano 26 Gennaio – E’ piuttosto stucchevole il nuovo appello lamentoso del Caim al Comune per ottenere le moschee in città.
Ricordo che in Lombardia è in vigore una legge che regola la realizzazione di nuovi luoghi di culto. Una legge che, visti anche i recenti e gravi fatti di cronaca come le violenze di Colonia o i numerosi attentati nel mondo di ispirazione fondamentalista, assume ancor maggior importanza.
Siamo stufi di queste richieste, di rivendicazioni senza senso (“Milano merita una moschea”…) da parte del Caim a maggior ragione considerando il clamoroso flop della manifestazione della comunità islamica dopo i fatti di Parigi. Poche centinaia di persone quando tutti si aspettavano altri numeri e un reale segno di lontananza dai terroristi jihadisti.
Il Comune ha fatto un bando con i piedi e ora le comunità islamiche, nonostante pretese fuori luogo visto il momento storico, chiedono di ottenere quanto era stato loro proposto dall’incauta e incapace giunta arancione. La figuraccia del Comune non deve però alimentare le suppliche assurde di Piccardo.
Non dimentichiamo inoltre che molte evidenze giudiziarie hanno individuato nelle moschee il luogo più frequente di base logistica o di transito e di indottrinamento, di arruolamento di combattenti della jihad
Serve una legge nazionale che preveda un albo per le moschee e gli imam, il piano economico-finanziario per la gestione, l’elenco degli eventuali finanziatori italiani ed esteri, una relazione contenente l’esposizione dei principi religiosi cui si ispira l’attività svolta all’interno della moschea e il controllo delle prefetture sullo svolgimento delle attività compiute.

firma sardone

Silvia Sardone

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