Mastrangelo se ne va, via libera all’utopia arancione anche fra i ghisa

Milano

Di Claudio Bernieri

Milano 31 Gennaio – Il reality di prima  serata e di prima pagina del Corriere, le “primarie Compagni coltelli”, ha decretato la prima nomination. E il comandero Mastrangelo è uscito di scena. E’ stato utile, certo, finché c’era Expo da affrontare, con tutti i problemi di sicurezza di cui lui è un vero esperto. Poi non serviva più, o forse è stato il comandante stesso a non aver più voglia di convivere con i compromessi cui la Giunta Arancione lo costringeva.

Il comandero Mastrangelo ci credeva veramente alla “sua” Polizia Locale: una vera task force di pronto intervento fuori dagli uffici e contro i campi rom, i ladri, venditori abusivi, il racket senegalese e nigeriano, gli spacciatori di varia etnica africana, etc. Hanno ora vinto i niet  dei  ghisa politicizzati dei Cub & Cobas, vicini agli arancioni.

Non poteva piacere a  Pisapia & company il Mastrangelo : la sinistra  non vedeva l’ora di liberarsi da un outsider, per giunta reduce dalla giunta Moratti. Era da tempo nella lista di proscrizione dei giocosi ghigliottinatori di Sinistra e Libertà, quel  pool  ambiguo di antagonisti, cumparielli e amici dello sballo che fa capo a certi consiglieri di Sel, sempre pronti a difendere lo spaccio di droga, il degrado, il tossicume infetto. E alla fine i leoncavallini e i centri sociali l’hanno fatto saltare in aria.

Lo ricordiamo alle Colonne di san Lorenzo, fresco di rinnovata nomina, accanto all’ologramma Granelli e agli altri assessori dalle notti bianche: si trattava di liberare la zona delle Colonne di san Lorenzo dagli spacciatori di droga, dal degrado notturno, dai sabba del popolo della notte selvaggia, dalla filarmonica dei bonghisti. Arrivò con la sua divisa grondante di medaglie e nastrini. Il nodo della cravatta un po’ allentato…Fu un blitz antirumore e antidegrado  applaudito dai milanesi, anche di etnia aranciona e strascera.

Un carosello di poliziotti rambo aveva circondato la piazza di san Lorenzo: poi il blitz dei netturbini con i loro getti d’acqua… Era troppo, sembrava Gaza, dissero i compiacenti consiglieri di Sel che arrivarono in forza con le dammazz dei salotti chic e gli archistar. Applausi dai tossicodipendenti e dai picciotti delle ‘ndrine.

Da allora certi consiglieri di Sel bloccarono ogni blitz. Il risultato? Basta vedere il nostro video “La notte dei bonghi viventi”. In zona, i residenti dissero che questi ambigui consiglieri erano entrati nel  gruppo misto di Sinistra e ‘Ndrangheta.

Meglio una polizia locale di Parata e di Governo: tanti nastrini ma nessuna pistola, un po’ come le suore di Santa Teresa di Calcutta.

No al razzismo, ha sempre suonato la sinistra di Pisapia. Razzisti i vigili di Mastrangelo?

Eccome, quando sanzionavano i venditori senegalesi abusivi ai mercati, o sfrattavano i picciotti del racket delle case popolari, o inseguivano gli imbrattamuri sottoculturali…

Gli sceneggiatori di quel reality in prima pagina del Corriere che si chiama Primarie hanno così  scritto le battute della nuova puntata:  il blitz è andato in onda in queste serate. Mastrangelo si è dimesso. Il risottaro Sala, la vispateresa Balzani, il panchovilla Majorino non vogliono tra i piedi il Mastrangelo nel reality delle primarie, un comandante dei  ghisa che creda nella Polizia Locale, nel rispetto della legge, nei blitz antidroga.

Meglio i  piagnucolosi bamboccioni di Emergency, o meglio ancora, una polizia multietnica aperta ai clandestini pakistani senegalesi, maghrebini, tutti rigorosamente islamici, simili a  quei Rambo  che  si vedono alla Rinascente, armadi massicci.

Una polizia aperta ai rom, ai georgiani, agli albanesi, ai libici: insomma, uno sbocco lavorativo per le risorse. Con un percorso preferenziale per i veterani del Leoncavallo, del Cantiere e dello Zam che vorranno arruolarsi nella Guardia Rossa della Madonnina.

Sarà questa la polizia Locale che sogna la sinistra a Milano: una legione straniera che interverrà dura e pura solo contro i  diritti dei milanesi.

Prima vittima di questo piano diabolico per mettere nell’angolo gli aborigeni meneghini è il comandero Mastrangelo, che vede naufragare il suo immaginario Paese dei Campanelli. Viva invece quello dei balocchi multietnici, multiculturali, equosolidali  con l’ambiente di san Vittore  e di Corleone… Già sembra di vederlo esultare il pancovilla Majorino nei prossimi reality di prima serata e di prima pagina. …

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