Milano 5 Febbraio – Emozionata, serena, sognatrice…”. Ma anche terribilmente realista. “L’ho imparato negli ultimi due anni: fare i conti con la realtà”. E’ per questo che Carolina Kostner, la regina del ghiaccio appena riemersa dal tonfo della squalifica per la complicità al doping di Schwazer, ha deciso di restare in pista, ma di concentrarsi già sulla prossima stagione. Senza grandi pretese, vivendo alla giornata. Lo ha annunciato dalla sede del Gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, di cui fa parte da dieci anni: “Rientrerò a settembre, prima sarebbe stato sbagliato. Il corpo umano non è una macchina, ha bisogno di tempo e di organizzazione, che io non ho potuto dargli. E poi io sono abituata a gareggiare al meglio delle mie capacità…”.
AL LAVORO — Dunque, addio Mondiali di Boston. Non sarebbe stata sufficientemente competitiva. Pazienza, Carolina sorride, ha davanti a sè un bel progetto, forte anche del sostegno della Suzuki. “Sono più leggera, consapevole di poter prendere in mano il mio futuro, questo mi riempie di entusiasmo. In questo periodo ho avuto modo di riflettere e di crescere. Ho fatto una prima gara in Giappone, davvero speciale: una cosa nuova, come se la vivessi in un modo diverso. Significa che nella vita non si smette mai di imparare. Sono entrata in pista con la consapevolezza che ho io di nuovo le mie decisioni in mano, ed è stato bello”. Serena, e forse anche più matura dopo gli anni al buio. “Ho imparato tante cose, ho studiato tanta storia dell’arte e ora apprezzo anche il lato più artistico della mia disciplina. Studieremo dei cambiamenti e spero che mi facciano fare un salto di qualità”. D’accordo, ma l’obiettivo reale a questo punto? “Le Olimpiadi in Corea nel 2018? Chissà, non lo escludo, intanto vedrò quelle di Rio in tv. Ma è prematuro. L’idea adesso è di trovare la struttura giusta nei prossimi 4-5 mesi. Non sono più quella di due anni fa o di dieci. Devo essere paziente, disposta anche a fare mezzo passo indietro per poi farne due avanti”.
NON SONO UN ROBOT — Chi è mi è stato vicino in questi anni? Tanti, non tutti. Ma su chi è rimasto in silenzio non mi faccio tante domande”. Dribbla la puntale domanda su Alex Schwazer, citando addirittura Usain Bolt (”Mi sento come lui dopo quella falsa partenza…”). Apre alla possibilità di lavorare in Italia. “Magari, il nostro Paese è meraviglioso. Ma spero che si creino delle strutture adeguate. Intanto, avremo l’onore di imparare qualcosa anche dall’estero”. Più riflessiva, quasi esistenzialista la Kostner. È consapevole che sarà durissima tornare ai vertici. “Ho capito che non contano solo le medaglie, ma anche quello che lasci alle generazioni successive. Ed io, in questo senso, voglio continuare a praticare questo sport alla mia maniera, in modo tutto mio. Non è uno sport da robot, del resto”. Chiusura con un pensiero affettuoso per la candidatura olimpica di Roma 2024: “Una città meravigliosa, le faccio il mio in bocca al lupo”.
Alessandro Catapano (La Gazzetta dello Sport)
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