Milano 21 Febbraio – Fuocoammare, il docufilm che Gianfranco Rosi ha dedicato al dramma dei migranti che attraversano il Mediterraneo e tentano di arrivare a Lampedusa, ha vinto l’Orso d’Oro della 66esima edizione della Berlinale. “Il mio pensiero – ha detto Rosi – va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa nel loro viaggio di speranza, e alla gente di Lampedusa che da venti trenta anni apre il suo cuore a chi arriva”.
Con la vittoria di Fuocoammare, l’Orso d’oro del festival di Berlino torna all’Italia dopo quattro anni, quando – era il 2012 – ad aggiudicarsi il premio erano stati i fratelli Paolo e Vittorio Taviani con ‘Cesare deve morire’. Fuocoammare, che il regista, Leone d’oro a Venezia con ‘Sacro G.r.a.’, ha girato nel corso di un anno e mezzo a Lampedusa, documentando da un lato la vita sospesa di alcuni suoi abitanti e dall’altro quella drammatica dei migranti in esodo verso l’Europa, aveva colpito sin dall’inizio critica e pubblico del Festival, da sempre molto attento a temi politici.
In lizza per il premio finale c’erano 18 film, ma il documentario è stato molto applaudito e la rivista Screen lo ha giudicato il migliore in corsa.
L’Orso d’argento per il migliore attore della berlinale è stato assegnato al tunisino Majd Mastoura per la sua interpretazione in “Hédi”, prima produzione araba in competizione alla berlinale da 20 anni. Majd Mastoura ha reso omaggio “al popolo tunisino” e “ai martiri della rivoluzione” del 2010-11 in Tunisia ricevendo il suo premio. (L’Uffington Post)
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