Dopo la Galleria anche al Naviglio crepe e cedimenti: evviva i restauri di Pisapia!

Milano

Milano 23 Febbraio – Sta diventando un’abitudine: i restauri di Pisapia durano qualche mese e, se va bene, un anno. E non si può dare sempre la colpa ad elementi ambientali o atmosferici, perché la cattiva abitudine di improvvisare per far vedere è la cifra che si ripete in ogni azione di questa amministrazione. Il tanto per fare, il non saper valutare con occhio strategico, sono un’abitudine che si ripete in modo esasperante. Soprattutto per i milanesi che guardano, osservano, amano la propria città. Un mese fa abbiamo parlato della Galleria che, dopo tre anni di restauro costati una fucilata di soldi, perdeva i pezzi: calcinacci a terra, rigonfiamenti sospetti ecc. ecc. Ora è il turno del Naviglio Grande che, a distanza di un anno dal restauro, presenta crepe e cedimenti. Riferisce il Corriere “Qualche toppa è stata già messa, si nota il «passaggio» di lavori molto recenti.navigliogrande crepe

In realtà, l’intera sistemazione delle sponde del Naviglio Grande, nel lungo tratto fra il ponte di piazzale delle Milizie e via Valenza, risale a circa un anno fa. E oggi, al di là delle «toppe», si stanno già moltiplicando i segni di cedimento: crepe, profonde fratture, qualche crollo, cedimenti, rivestimenti di cemento che in molti punti si stanno gonfiando.” Tutto da rifare? Probabilmente, perché il lavoro è stato fatto male. Ma il Comune non ha l’obbligo di verificare, visto che spende i soldi dei cittadini? Osserva un abitante della zona: “Già durante i lavori, più volte i cittadini del quartiere hanno notato ed evidenziato alcuni segni di scarsa solidità: il cemento che è stato piazzato sulle sponde risale infatti fino al piano della strada, ma niente in quel punto è stato previsto a protezione, per evitare le infiltrazioni d’acqua. Anche le ringhiere di ferro sono in gran parte rimaste le stesse, arrugginite e, in molti punti, danneggiate.” Che dire ancora? Saper fare non è saper parlare, caro Pisapia.

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