Moviola in campo, nel dopo Blatter storica decisione di Infantino, neo presidente Fifa

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Milano 6 Marzo – Via libera alla moviola in campo. L’International board della Fifa, l’organismo deputato alle modifiche del regolamento, che è riunito a Cardiff, ha approvato la sperimentazione dell’uso della tecnologia in campo, per assistere l’arbitro in alcune decisioni. La novità storica verrà introdotta in forma di test, e l’ultima decisione sugli episodi specifici, spetterà comunque all’arbitro. Il neopresidente della Fifa, Gianni Infantino, eletto a fine febbraio, ha detto di avere preso «davvero una decisione storica per il calcio». «Stiamo ancora discutendo – ha aggiunto il numero uno del calcio mondiale – a questo punto non possiamo fermare il dibattito. Abbiamo dimostrato che stiamo ascoltando i tifosi e anche le richieste dei giocatori».

Ha ragione Gianni Infantino, neopresidente della Fifa: per il calcio  è una data storica. L’apertura alla moviola in campo è destinata a rivelarsi la decisione più rivoluzionaria che la Federcalcio mondiale abbia mai preso nei suoi quasi 112 anni di vita (li compirà il 21 maggio prossimo). Sarà un caso. Anzi, no. Non è un caso. Spazzato via Joseph Blatter che alla tecnologia si era sempre opposto, salvo cambiare disperatamente idea fuori tempo massimo; messo fuori gioco Michel Platini che, in materia, ha sempre tenuto bordone all’ex colonnello svizzero, Infantino non ha perso un attimo di tempo. Eletto il 26 febbraio a Zurigo, otto giorni dopo è atterrato a Cardiff con un volo low cost e ha dato la sua benedizione alla svolta che aspettavamo da anni: onore ad Aldo Biscardi, 85 anni il quale, dal pulpito del suo Processo, cominciò a battersi per la moviola in campo negli Anni Ottanta. Leggete nel servizio correlato quali siano i tempi e i modi dell’operazione cui l’International Board ha dato il via in Galles.

Qui ci preme sottolineare un altro aspetto interessante della vicenda: dopo Blatter e Platini, è necessario mandare a casa Collina e Nicchi. Il primo, designatore Uefa, continua a non coprirsi di gloria, mandando giro nelle coppe europee troppi arbitri che tecnicamente sono mediocri e martellano senza pietà le italiane. Collina, inoltre, è un sostenitore degli inutili arbitri di porta che sovente combinano più danni della grandine. Quanto alla moviola, memorabile furono le parole pronunciate dall’ex arbitro migliore del mondo, nella stessa giornata. Era il 29 dicembre 2009. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport disse: “Così non si può continuare: gli arbitri scendono sul terreno di gioco sapendo che la partita sarà vivisezionata per cercare gli errori da loro commessi. E i commenti negativi quasi certamente si sprecheranno. Faccio una provocazione: a questo punto tante vale utilizzare la tecnologia, altrimenti l’arbitro resterà l’unico a dover decidere con i suoi occhi mentre tutti gli altri valuteranno le sue scelte utilizzando strumenti sempre più perfetti. Platini ha detto una cosa giusta; l’arbitraggio tradizionale è morto. Giudici di porta? Occorre aspettare la sperimentazione, anche se i primi test sono positivi. In ogni caso il problema di prima non sarà risolto. Arbitri contrari alla moviola? Ma quando mai… Un direttore di gara si può rovinare la carriera per un errore. Dopo anni di sacrifici un secondo cancella tutto. Non ci sarebbe motivo per rifiutare”.

Poche ore più tardi, a Sky Sport, lo stesso Collina affermò: “La mia era una provocazione, fatta da una persona che ha cuore gli arbitri e non da sostenitore della tecnologia. Non si può andare avanti così e non è solo un problema italiano. Gli arbitri vengono colpevolizzati perché non riescono a vedere con i loro occhi quello che una tecnologia, che ha fatto passi da gigante, può mostrare. Per quanto possano essere preparati e per quanto possano lavorare duramente, mai potranno competere con la tecnologia. O si capisce questo, e accettiamo che possano sbagliare, oppure, ed è qui la provocazione, diamo anche agli arbitri gli stessi strumenti di chi li giudica. Fuori di paradosso, un aiuto verrà certamente dagli arbitri di porta, la cui sperimentazione continua con risultati che sembrano essere positivi. Con la consapevolezza che non possono essere la soluzione del problema. Soluzione che si potrà avere soltanto con una crescita culturale, che porti ad accettare l’errore umano”.

Nicchi, presidente degli arbitri italiani, si è consegnato alle cronache con dichiarazioni di luminosa lungimiranza. Una su tutte, scolpita per sempre sul web: “Sulla moviola, io ho un’idea molto chiara: se domani dovesse arrivare la moviola in campo, allora potremmo cominciare a dire che questo sport è finito e dovremmo cambiargli nome. La moviola in campo è la morte del calcio. Il compito nostro è far rispettare le regole ma, sull’introduzione dei sistemi elettronici in campo, mi sorgono non pochi quesiti”. (Radio anch’io lo sport, 10 febbraio 2014). Bene. Siccome, grazie a Dio, la moviola in campo darà nuova vita al calcio e non ci sarà bisogno di cambiare nome a questo sport. Siccome il compito degli arbitri è far rispettare le regole che prevederanno anche il ricorso alla moviola in campo. Siccome il presidente della Fifa ha affermato che la moviola in campo è una decisione storica, per un’elementare questione di coerenza, è tempo che, dopo Blatter e Platini, anche Collina e Nicchi tornino a casa. Meglio tardi che mai. (Jader Jacobelli – Corriere dello Sport)

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