Festa del Papà, ecco i 10 padri più famosi della letteratura

Cultura e spettacolo

Milano 19 Marzo – Forse meno pubblicizzata della giornata dedicata alle mamme, il 19 marzo è un momento molto sentito dai bambini – e non solo – di tutto il mondo. Per festeggiare degnamente la festa del papà abbiamo pensato di passare in rassegna i genitori più famosi della letteratura. Uomini buoni, che mostrano soltanto il loro lato più umano nel libro che li vede protagonisti o co-protagonisti, ma anche uomini più problematici. In comune, hanno il forte attaccamento che provano verso i figli e il desiderio, con i mezzi a loro disposizione, di fare la scelta migliore per il futuro della prole.

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Agenore Darling, “Peter Pan” di James Matthew Barrie – Presentato come un uomo burbero e autoritario, il padre dei fratelli Darling nasconde invece un cuore d’oro e un profondo affetto per i figli. Se servissero prove di questa affermazione, basta considerare che nel libro i bimbi sperduti tornano nel mondo reale e vengono adottati dai Darling.

Mastro Geppetto, “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi – Uno degli esempi più conosciuti e amati della letteratura di padre buono, comprensivo e disposto a tutto. Pinocchio, dal canto suo, ricambia questo affetto incondizionato con tutta una serie di monellerie. Ma alla fine, il burattino si redimerà e diventerà il figlio che il falegname di merita.

John Smith, “Papà Gambalunga” di Jean Webster – Il misterioso benefattore che offre alla trovatella Jerusha Abbot – alias Judy – di frequentare l’università rientra a pieno titolo nei papà letterari più apprezzati, anche se di lui non si sa nulla fino all’ultima pagina del romanzo. Nell’arco dei quattro anni di studio, la ragazza scrive spesso al tutore, chiedendogli di incontrarsi, ma lui risponde sempre negativamente. Quale sarà il suo segreto?

Michele Serra, “Gli sdraiati” di Michele Serra – Il ritratto del padre moderno, alle prese con un figlio che è sempre più un mondo a sé, lontano, incomprensibile. Fare il genitore oggi vuol davvero dire rendersi conto che il proprio ruolo è un ruolo impossibile? Che non si può far altro che guardare i figli, sdraiati sul divano e nella vita? Un libro che racconta il rapporto padre-figlio, ma anche le difficoltà di essere una guida per i più giovani, in un mondo come il nostro, dove le regole sono sempre più un optional.

Mr. Woodhouse, “Emma” di Jane Austen – Un padre, soprattutto se manca una figura femminile forte al suo fianco, può anche trasformarsi precocemente, per i figli, in un bambino di cui prendersi cura. È il caso del padre della protagonista del romanzo di Jane Austen, ipocondriaco e impegnato soprattutto a badare alla propria salute e a quella delle persone che ama. Nonostante questo, il suo attaccamento alla figlia Emma si percepisce chiaramente tra le righe della storia.

Edgar Linton, “Cime tempestose” di Emily Brontё – Nella vicenda turpe e oscura che vede Heathcliff e la sua brama di vendetta assoluti protagonisti, l’affetto che Edgar Linton nutre per la figlia Cathy sembra uno dei pochi sentimenti puri e del tutto positivi. La ragazzina, forse, non trae grande giovamento dall’affetto incondizionato del genitore – visto che cresce viziata e infantile – ma pagherà la sua avventatezza a caro prezzo, e comunque, i padri sono sempre responsabili dell’avventatezza dei figli?

Franco, “Se ti abbraccio non avere paura” di Fulvio Ervas – Dalle pagine di questo romanzo contemporaneo, che è il racconto di una storia vera, emerge la figura potente di un padre. Un padre che non si arrende di fronte alla malattia del figlio. Un padre capace di lasciare tutto e mettersi in viaggio, per costruire un rapporto e dei ricordi condivisi che lo possano unire ad Andrea.

Lo Svedese, “Pastorale Americana” di Philip Roth – Una figura controversa di genitore. In una famiglia all’apparenza perfetta – benestante, ben inserita, felice – cresce il germe della distruzione. Sarà la figlia Merry, infatti, a portare il protagonista verso il baratro. Che tipo di padre è stato, lo Svedese? A sentire le sue parole, perfetto. Ma forse, a tratti, non mostra la comprensione che dovrebbe nei confronti di questa figlia problematica.

Atticus Finch, “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee – Un padre è quello che sa prendersi cura dei figli, incoraggiando le aspirazioni individuali e aiutandoli nel percorso di crescita. L’immagine di Atticus che, a sera, tiene in braccio la piccola Scout e legge con lei il giornale è una delle mie preferite, quando si parla di affetto trasmesso a gesti, senza bisogno di grandi discorsi.

Mastro Misciu, “Rosso Malpelo” di Giuseppe Verga – Nella vita sfortunata del protagonista della novella, il padre Mastro Misciu (soprannominato Bestia) è il solo a portare un po’ di dolcezza. L’uomo infatti è il solo ad aver mai dato affetto al ragazzo, che lo contraccambia difendendolo quando gli altri lavoratori della cava provano a prenderlo in giro. Rapporto segnato dalla sfortuna, il loro, visto che Mastro Misciu morirà schiacciato dal crollo di un pilone. (Libreriamo)

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