Milano 22 Marzo – Sabato 19 Marzo si è tenuta, presso il Casinò di Campione d’Italia, la seconda edizione della kermesse Fashion World che ha visto sfilare le creazioni delle più giovani e talentuose fashion designer della Confederazione Helvetica.
Organizzato dalla Camera Nazionale della Moda della Svizzera (CNMS) guidata dal presidente Franco Taranto, la serata è stata allietata dall’eleganza e dalla bellezza italiana di Erika Gottardi che ha diviso il palco con Stefano Dani nella presentazione dei vari brand che hanno presentato le loro collezioni. Ad alternarsi sulla passerella sono state le stiliste elvetiche Dea Semadeni, Patrizia Battistelli e la giovanissima Tania Caruncho, quest’ultima al suo debutto. Ad accomunare le tre fashion stylist non solo la nazionalità ma anche, e soprattutto, le linee eleganti, raffinate e la voglia di esaltare, con i loro abiti, la sensualità femminile.
Vari i personaggi che tra una sfilata e l’altra hanno intrattenuto il pubblico, tra questi il Console Generale d’Italia, Tamara Merlo (membro del Gran Consiglio) e Sara Giovanna Beretta Piccoli membro del Consiglio Comunale luganese che, seppur divise dagli ideali politici, sono state unite sul palco per presentare il nobile progetto “Il silenzio uccide la dignità”, una campagna fotografica di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
A chiudere la serata la sfilata dello stilista olandese di fama internazionale Addy Van Den Krommenacker con le sue creazioni originali e raffinate così come il pubblico accorso numeroso all’evento tra cui si potevano annoverare noti personaggi del mondo imprenditoriale e politico elevetico ed italiano, tra le quali spiccava la giovanissima e graziosa figura della fashion blogger italiana Antela Mucia.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.