Milano 6 Aprile – Affari Italiani dà conto delle ultime fatiche di campagna elettorale di Beppe nostro. Partito per spiegare il suo programma tra il Giambellino e la Comasina, entusiasta dei risultati, ha cominciato a spingersi sempre più a Nord fino a trovarsi, tra il lusco ed il brusco, nelle nebbie di Londra. Dove si sarà sentito un po’ a casa ed un po’ perso, cosa perfettamente nello stile di uno che stava a destra sentendosi un po’ di sinistra, passando poi a sinistra, ma tenendo orgogliosamente il portafoglio a destra. Così Serra, l’uomo con magici poteri divinatori, tanto da sapere in anticipo cosa il suo amico Renzi avrebbe fatto alle banche, tanto da riuscire a farci dei notevoli profitti (e tutto senza compiere alcun reato, sia ben chiaro eh!), gli ha organizzato un bell’aperitivo. Ne è venuta fuori una esperienza da replicarsi assolutamente a Milano.
Qui la lista degli invitati è faraonica. C’è la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. Ci saranno De Brabant padre, figlio, scudiero, scorta di armigeri e dodici valletti in polpe. Arrivo previsto in carrozza trainata da sei cavalli pezzati. I due si occupano di nuove tecnologie ed il figlio ha chiamato la sua ditta come un coccodrillo. Per fare pendant, evidentemente, con l’organizzazione di beneficenza della moglie di Serra, che si chiama Hakuna Matata, in onore del facocero e del suricato del Re Leone. I due leocorni han dato buca all’ultimo momento, pare per ripicca con Paolo Prota Giurleo già autogrill poi coccodrillo, che li avrebbe snobbati. In ogni caso tutti gli invitati hanno minimo tre nomi e dei biglietti da visita formato sei per tre come i cartelloni elettorali. Ci sarà poi una rappresentanza di palazzinari che stanno facendosi due conti su come spartirsi le spoglie di Expo. Qualcuno proponeva di tirare a sorte la tunica, che è pregiata. Ma poi gli Scout presenti, ricordando vagamente qualcosa del catechismo, han preferito soprassedere.
Questa allegra compagnia di buontemponi viene descritta come la nuova generazione di dinamici imprenditori, Renziani entusiasti. Mi permetterei una piccola, piccolissima correzione. Questa è l’ennesima generazione di prenditori. Di gente che piange, giustamente, il morto per lo Stato tassatore e uccisore di ogni impresa privata, salvo farsi dare concessioni, prebende e buoni servizi in virtù di amicizie e consorterie. Il rischio di impresa c’è e ricade sul contribuente. È a buon titolo la generazione Panama. Gente che fa soldi con lo Stato, ne nasconde ogni forma di utile e poi ripete il mantra della decrescita felice o del capitalismo di relazione come forma umana del mercato. Ed in Beppe Sala, l’uomo che ha regalato il mondo al mondo nell’acquario protetto di Expo, ha visto l’ennesima vacca da mungere.
Il tutto mentre Stefano Parisi nelle periferie, quelle vere, ci andava davvero. Questi sono i due modelli di città. A voi la scelta.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,