Milano 9 Aprile – La Banca si chiama ‘Nutrici’ ed è stata realizzata grazie al contributo di Esselunga e dei suoi clienti che, attraverso una campagna di sensibilizzazione durata da ottobre 2014 a ottobre 2015 con il coinvolgimento di tutti i negozi del gruppo, si è concretizzato in unadonazione di oltre 696 mila euro a favore del progetto.
Oggi a tagliare materialmente il nastro e svelare la targa sono stati proprio i piccoli Pietro e Sofia, nipoti di Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga, presenti all’inaugurazione con la mamma Marina e la nonna Giuliana. Ad alimentare la Banca sarà un dono speciale: da mamma a mamma. Servono nutrici disposte a partecipare alla raccolta di latte.
“Le mamme di tutte le età possono farlo. Finché allattano il loro bebè nel primo anno di vita“, spiega Fabio Mosca, direttore della Terapia intensiva neonatale e della Neonatologia della Mangiagalli. La Banca è “un esempio della generosità lombarda e il risultato dell’efficace collaborazione tra pubblico e privato, un’attitudine bellissima che abbiamo qui”, aggiunge il governatore lombardo Roberto Maroni, intervenuto all’inaugurazione.
Alle neomamme che sceglieranno di donare un po’ del loro latte e che saranno valutate idonee, continua Mosca, “forniremo un tiralatte, le boccette per la raccolta, tutto il materiale e le informazioni necessarie. E garantiamo settimanalmente, con il servizio Human Milk Link, il ritiro a domicilio e la consegna sicura alla nostra banca”. Arrivato in ospedale il latte materno viene pastorizzato e analizzato per misurarne le proprietà nutritive e viene conservato in speciali freezer, capaci in totale di raccogliere oltre mille litri di latte.
Ogni fase è controllata per garantire sicurezza e qualità, e ogni passaggio è registrato con unsistema di tracciamento, e codici a barre. “Una volta pronto, il latte può essere distribuito ai neonati che ne hanno necessità”, dice Mosca. “E viene ‘sartorializzato’, cioè integrato con proteine, grassi o zuccheri a seconda delle necessità dei bebè destinatari”. Per un pasto su misura. I bimbi che nascono fortemente pre-termine (oltre 5 mila l’anno in Italia con un peso sotto 1,5 kg) “sono delicati – sottolinea Mosca – Il costo delle cure è in media di circa 200 mila euro ma vedere il loro sorriso e saperli fuori pericolo non ha prezzo”. Il latte materno è cruciale: “Riduce l’incidenza di infezioni e di patologie intestinali che possono essere molto gravi”. A causa del parto prematuro, però, diverse mamme non riescono a produrre subito il latte e qui entra in gioco la banca.
Del latte donato beneficeranno anche i piccoli nati a termine con gravi intolleranze o patologie particolari, oppure quelli le cui mamme non ne hanno a sufficienza. “Abbiamo condiviso le procedure con le altre banche del territorio e facciamo parte dell’associazione Aiblud“, che conta in Italia 33 strutture per la raccolta del latte materno. “Il nostro obiettivo – assicura Mosca – è fare squadra, allargando in futuro anche agli altri ospedali la possibilità di usufruire di questa opportunità. Ma dovremmo arrivare a circa mille donatrici e a quota 10 mila litri di latte. La speranza è che le mamme-nutrici aderiscano numerose”. L’attività per diffondere al massimo le informazioni è già cominciata, anche online con un sito. “Do la disponibilità della Regione ad avviare iniziative simili – conclude Maroni – perché si sviluppi una rete, in tutta la Lombardia”. (Adnkronos)
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