Sui sondaggi il Pd riesce a rendersi più ridicolo del solito

Attualità Milano

Milano 17 Aprile – Ci vuole un po’ di fortuna nella vita. Non tantissima, magari, ma il minimo sindacale è d’obbligo. Il Pd, vista la crisi con la CGIL, non ha manco il minimo sindacale. Voglio dire, costruisci un sondaggio ridicolo. In cui il tuo candidato è 7 punti sopra l’avversario, in cui vinci da solo e che hai fatto chiaramente nelle case del popolo superstiti. Ti impegni un sacco. Anche sparando idiozie a bassa quota, tipo che i Radicali correranno con Parisi. Cosa falsa e tendenziosa. Viste le ultime battaglie, i Radicali corrono al suicidio, nel tripudio dei loro militanti, che quando vedono qualche suicidio si esaltano sempre. In ogni caso i numeri sono credibilissimi, quasi quanto Renzi in campagna elettorale. Il sondaggio doveva servire, probabilmente, nelle intenzioni dei creatori a galvanizzare le folle. O a calmare le ansie di chi, resosi conto che Sala ha la stessa grinta degli zombie di Romero, voleva una qualche conferma sul divario tra i due candidati. Dicevo, la fortuna nella vita serve. Per esempio, il giorno in cui metti su questa baracconata non sarebbero dovuti uscire altri sondaggi. Soprattutto sul Corriere. Soprattutto se dicono che la coalizione di Centro Destra sta un punto e rotti sul PD ed amici. Soprattutto se dimostrano che Parisi ha ampi margini di crescita, mentre Sala è al massimo dell’espansione e può solo scendere. Ci vorrebbe proprio sfortuna per una cosa del genere. Ecco, è andata proprio così. Il Pd diffonde il suo sondaggio farlocco ed il Corrierone gli ride platealmente in faccia. Non che fosse difficile, i dati della Lega, ad esempio, sono quasi la metà nel sondaggio del PD rispetto all’altro. Ed oggi credere che il partito di Salvini sia sotto il 10 è manicomiale. Il problema, per la cronaca, potrebbe essere nella ponderazione dei risultati. Ed è triste, SWG è una casa seria, ma stavolta ha peccato di eccesso di zelo. Tutti gli altri sondaggi, infatti, vedono i due candidati ad un punto di distanza. Sette sono un’enormità che non si vede da Febbraio.

Insomma siamo alle solite. Quando la realtà si mette contro i Rosso Arancioni peggio per la realtà. Il problema, purtroppo per loro, è che la Realtà di norma non si piega e non si fa piegare. Nemmeno dal più bravo dei sondaggisti. Nemmeno dai figli putativi di Renzi. Spero possano riprendersi, spero possano avere cinque anni di riposo da sfruttare per questo. Chissà che i Milanesi siano gentili e li esonerino dal grave peso del governo di una città. Che evidentemente credono popolata da dementi.

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