Milano 22 Aprile – “IL MIO PIANETA DALLO SPAZIO – FRAGILITÀ E BELLEZZA” versione ampliata con suggestive immagini satellitari . Venerdì 22 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Terra, istituita dall’ONU – Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ospita la mostra “Il mio Pianeta dallo Spazio – Fragilità e Bellezza”, organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la Commissione Europea, fino all’8 gennaio 2017.
Arricchita da due nuove sezioni, atmosfera e deserti, ampliata nell’area inerente ai ghiacci e all’acqua, offrirà l’occasione di vedere la Terra con gli occhi dei nuovissimi satelliti Sentinel del sistema europeo Copernicus appena lanciati. E’ un viaggio che conduce nei luoghi più belli e remoti della Terra, con immagini di rara bellezza che contrastano con la realtà e che invitano a riflettere sulla fragilità del pianeta e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.
L’esposizione è divisa in sei aree tematiche: ghiacci e acqua, atmosfera, foreste, agricoltura, deserti e città.
DESERTI
Circa un terzo delle terre emerse è classificato come arido o semi-arido con una seria scarsità di acqua e vegetazione. Gli ecosistemi aridi sono vulnerabili per il sovra-sfruttamento e un uso inappropriato del suolo, come pascoli eccessivi, sistemi d’irrigazione inefficienti; il suolo perde produttività e la rada copertura vegetale si assottiglia. Immagini dei maggiori deserti del pianeta: il più grande, il Sahara, poi il Rub al-Khali, detto anche il Quarto Vuoto, in Arabia Saudita, il deserto cinese di Taklamakan, e quello cileno simil-marziano di Atacama.
ATMOSFERA
L’atmosfera è uno strato di gas attorno al pianeta che regola la temperatura e protegge dalle radiazioni solari; è fondamentale per lo studio del clima e dei suoi cambiamenti. I processi chimici e fisici influenzano le condizioni atmosferiche rendendole molto dinamiche. Le emissioni naturali e quelle prodotte dalle attività umane influenzano il livello di ‘gas traccia’ nell’atmosfera con numerose conseguenze tra cui l’aumento delle temperature. Queste emissioni includono l’ossido di carbonio, prodotto dalle auto, dal riscaldamento domestico e dalle macchine industriali; lo zolfo, emesso dalle attività vulcaniche; il metano, prodotto dall’allevamento del bestiame e dallo scioglimento del permafrost, e da molte altre fonti.
GHIACCI E ACQUA
Il ghiaccio si estende su gran parte della superficie terrestre e degli oceani. Queste aree, chiamate criosfera, contengono la maggior parte dell’acqua dolce del pianeta; sono influenzate dal clima e lo influenzano; l’estensione del ghiaccio marino artico varia a seconda delle stagioni ma negli ultimi decenni si è ridotto significativamente. Anche le calotte ghiacciate dell’Antartide e della Groenlandia (che contengono la maggior parte dell’acqua dolce del pianeta) registrano una perdita costante di ghiaccio che defluisce in grandi quantità di acqua dolce negli oceani contribuendo all’aumento del livello dei mari, con conseguenze sulle popolazioni costiere, cambiando anche la salinità e la temperatura dell’acqua con ripercussioni sui modelli di circolazione delle correnti oceaniche che regolano il clima della Terra. L’acqua copre i due terzi circa della superficie terrestre ed è essenziale per tutte le forme di vita: solo il 3% dell’acqua è dolce e solo una piccola frazione è disponibile per gli esseri umani. La scarsità di questa preziosa risorsa e il suo controllo rappresentano, specie nelle zone aride, una delle cause più frequenti di conflitti. In mostra immagini di atolli, come le piccole isole del Pacifico, che rischiano di essere sommersi, di laghi che si restringono, come il lago d’Aral, e di grandi fiumi della Terra, come il Nilo e il Colorado, che sono minacciati dall’utilizzo intensivo dell’acqua e dalla costruzione di dighe.
FORESTE
Le foreste coprono 1/3 delle terre emerse e ospitano la maggior parte delle specie viventi, animali e vegetali, della Terra (80% della biodiversità) che sono minacciate dalla deforestazione; la mostra richiama la loro importanza per l’ecosistema del pianeta: essenziali per la bio-diversità e laboratorio naturale per l’assorbimento di CO2. L’agricoltura, una domanda crescente di cibo, lo sviluppo di megalopoli, lo sfruttamento minerario mettono a rischio questi ecosistemi biologicamente diversi. Questi fenomeni influenzano il clima locale con conseguenze su quello globale. I satelliti di osservazione della Terra documentano lo stato di salute delle foreste, i processi di deforestazione (che rimangono elevati anche se appaiono in rallentamento) e la conversione delle foreste in terreni agricoli.
AGRICOLTURA
L’agricoltura è essenziale per nutrire il pianeta ma può far fronte alle necessità di una popolazione in continuo aumento solo se è sostenibile; quella intensiva ha reso uniforme il paesaggio agricolo: le enormi piantagioni e la rimozione degli habitat naturali hanno causato una perdita di biodiversità locale, la riduzione delle riserve idriche, il degrado delle terre e il calo della loro produttività. I satelliti di osservazione della Terra contribuiscono allo sviluppo di produzioni agricole sostenibili fornendo mappature e classificazioni del terreno monitorandone cambiamenti, uso delle risorse idriche, di fertilizzanti e pesticidi, contribuendo alle previsioni relative alla produzione, al rendimento e alla qualità delle colture, tutte informazioni utili per pianificazione economica e garanzia di scorte alimentari.
CITTÀ
Oggi esistono oltre 30 aree metropolitane con più di 10 milioni di abitanti ciascuna; Tokyo è in cima alla lista delle ‘megalopoli’ con circa 38 milioni di abitanti.
La crescita demografica insieme allo spostamento di persone dalle zone rurali alle città, deve essere monitorata affinché questo processo avvenga su una base sostenibile tale da non influenzare la qualità della vita e la sicurezza degli abitanti. I dati forniti dai satelliti sono importanti per la pianificazione e uno sviluppo sostenibile delle aree urbane, il controllo dell’inquinamento dell’aria, i rischi ambientali e le risorse idriche.
La mostra è allestita al piano superiore del Museo, in un’area attigua all’esposizione permanente dedicata allo Spazio e all’Astronomia, realizzata con il contributo di partner istituzionali e privati tra cui ESA e aziende italiane leader nel settore aerospaziale, curata da Giovanni Caprara. Affascinanti oggetti originali e inediti, esperienze interattive, storie e tecnologie relative all’esplorazione del cosmo, approfondimenti e curiosità affiancano l’unico frammento di roccia lunare presente in Italia, raccolto nel 1972 dalla missione Apollo 17.
Questa mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso. Informazioni: www.museoscienza.org | info@museoscienza.it | T 02 48 555 1
Martedì/venerdì 9.30/17.00; sabato e festivi 9.30/18.30 Biglietto: 10,00€, previste varie riduzioni.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.