Inchiesta: Il giro della morte delle piste ciclabili

Milano

di Claudio Bernieri

Milano 24 Aprile – Il giro dell’orrore  delle piste ciclabili  assomiglia a un giro  della morte in un luna park anni 50.

Prediamo l’angolo tra il mercatone Rozza, alla Darsena,  e la pista ciclabile che va sui Navigli. Una

La segnaletica delle piste ciclabili tra le rotaie del tram
La segnaletica delle piste ciclabili tra le rotaie del tram

segnaletica porta il ciclista sbadato ad andare  dritto in bocca al tram numero 3. Finora non è morto nessuno. Ma domani… chissà….

Un’altra folle segnaletica si insinua tra i  binari del tram numero 9. Le bici potrebbero facilmente incastrarsi  tra i binari del tram e  causare  una tragedia . Per fortuna finora nessuno è caduto.

Accomodarsi  sulle montagne russe…. Si parte dalla pista ciclabile che da viale  Certosa  arriva a Pero. Nessuno ci pedala. E’ troppo pericolosa ed inutile. Serve come corsia preferenziale per le  moto. Deviamo verso il   tranquillo  ponte di san Cristoforo: qui l’assessore alla ruota forata Maran ha fatto mettere tanto di targa ( Passerella San Cristoforo al Naviglio)

Gli scivoli rasoi al ponte di san Cristoforo
Gli scivoli rasoi al ponte di san Cristoforo

per celebrare la realizzazione di  uno scivolo ghigliottina  per biciclette  in lamiera che i ciclisti che  salgono sullo storico ponte con la bici in spalla per passare da una sponda all’altra del Naviglio evitano come la peste:  rischio foratura. O  il taglio di una mano. Lo scivolo inventato da Maran e posizionato sul ponte fora  le gomme se l’incauto  biciclettaro posiziona il suo mezzo sullo scivolo, e ci fa scorrere il velocipede sopra,  in discesa o in salita invece di portarselo in spalla.

Particolare-dello-scivolo-ghigliottina
Particolare-dello-scivolo-ghigliottina

Niente olio di gomito, deve aver pensato Maran:  per evitare il fiatone delle scale. Il bordo tagliente come un rasoio è  davvero geniale,  taglia le gomme delle bici , ed  è un primo regalo della giunta Pisapia al viandante su due ruote. Che se cade potrebbe restare ghigliottinato,

Le montagne russe ciclabili continuano…

La ciclista Giovanna commenta: “Da San siro a via Bisceglie passando dal San Carlo la pista ciclabile si interrompe x tre volte … Adesso c’è .. Adesso non c’è più !!!! In via Bisceglie addirittura finisce contro un muro .”

L’apoteosi della pista ciclabile  a ostacoli  è in  via Paolo Sarpi. La realizzazione  finisce dritta dentro a un baracchino di fiori . Piu’ pericoloso lo slalom in viale Tunisia: un percorso di guerra. Sono  fino a ora  oltre trenta  le vittime della pista, a causa di pali, di dislivelli, di buche:  i così detti “topicchi”.

L’ultima vittima della pita ciclabile in viale Tunisia
L’ultima vittima della pita ciclabile in viale Tunisia

Una signora è caduta pochi giorni fa: ha dovuto arrivare l’ambulanza, denuncia la associazione Asscomm di porta Venezia. Tutto inutile. Questa opera faraonica è pericolosa anche per i passanti, dicono gli  abitué del percorso a ostacoli.

E’ invece stato superato l’horror di via Tortona, via della moda, e quindi di biciclettate di stilisti, pierre, modelle. Molte le auto  elettriche:  comodo ricaricarle proprio in via Tortona dove sono posizionate delle colonnine.  Poi, ci fu il  colpo di mano della giunta. Ecco la “pista Rozza”, come venne soprannominata da automobilisti e ciclisti la realizzazione: a cura di Carmelita Rozza. Gianluca    ricorda :

“Sei mesi per  costruire 500mt di ciclabile e poi sbagliarla in più punti e più volte…. Ma chi controlla, topo gigio?”

Poi ci passò  Riccardo De Corato, fece  due foto e subito l’ilarità  spopolò sui social:

“Un altro lavoro sciatto del Comune: in via Tortona le colonnine per ricaricare le auto elettriche sono separate dalla strada dalla pista ciclabile! In pratica se un’auto vuole rifornirsi deve posteggiare nel bel mezzo del passaggio delle bici.

La pista ciclabile di via Tortona in mezzo alle colonnine di ricarica elettrica
La pista ciclabile di via Tortona in mezzo alle colonnine di ricarica elettrica

Dopo il disastro della ciclabile di viale Tunisia, sulla quale l’amministrazione Arancione ha fatto un lavoro così pessimo da riuscire nell’incredibile impresa di mettere d’accordo ciclisti e automobilisti, adesso salta fuori un altro errore del Comune. E meno male che doveva essere il vento del cambiamento ‘ecologico’ con un occhio di riguardo per i ciclisti e le auto non inquinanti!

In via Tortona tra la strada e il punto di ricarica delle auto elettriche passa la ciclabile. A questo punto i ciclisti possono trovare lungo la pista o una macchina in sosta o, ancora più pericoloso, il cavo di ricarica teso. Oppure gli automobilisti non potranno ricaricare la vettura, rendendo inutili le costose colonnine. Al Comune toccherà spostarle, spendendo soldi dei milanesi che si potevano ben risparmiare” tuonò De Corato.

Ci vollero mesi di polemiche.. Tra tutti, il racconto di un automobilista elettrico: “ e se si  ricarica l’ auto  con la colonnina si rischia la multa, perché si sta in mezzo alla pista ciclabile….non si capisce se l’ hanno fatto apposta per fare multe o perché sono imbecilli, ma chi c’è all’urbanistica?”

Poi finalmente la companera Carmeluzza fece spostare le colonnine.

Le montagne russe, anzi, arancioni: venghino venghino signori elettori ….un giro della morte da san Cristoforo alla Darsena… E’ tutto  gratis, sembra imbonire la Carmeluzza, affiancata dal capocomico Maran.

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