Milano 13 Maggio – Il vento spazza cumuli di detriti organici, siringhe infette, batterie esauste, oli e scoli di sconosciuti spurghi chimici… Materiale ospedaliero rubato, resti di animali. Una gallina razzola in una pozza malsana. Sembra la terra dei fuochi . Rischi infettivi derivanti dallo smaltimento dei rifiuti organici, data la mancanza di allacciamento alla rete fognaria milanese per circa 20 anni di occupazione da parte di 47 famiglie di rom. Rischi di elettrofolgorazione e incendio, causati dalle manomissioni all’impianto elettrico. Il campo rom di via Idro fa ancora paura. Le 47 famiglie rom che hanno abbandonato uno dei più vecchi campi comunali di Milano, aperto nel 1989 sono costate la bellezza di 400.000 euro ai milanesi per il trasloco. Ma poco o nulla è cambiato: nel campo, di notte, tra galline e falò, vagano ancora ospiti indesiderati, accattoni, rom, schiavizzati. Fantasmi che arrivano di notte tra le baracche che la giunta arancione doveva demolire. E che invece sono sempre lì, forse perché Majorino, Sala e Granelli aspettano ipocritamente che vengano occupate da una nuova ondata di clandestini.
I gommoni express stanno per sbarcare a Milano migliaia di clandestini: il campo rom di via Idro sembra l’ideale per ospitare un migliaio di disperati, che altrimenti graverebbero intorno alla Stazione Centrale, dove i cittadini esasperati certamente non gradirebbero il nuovo regalo della giunta arancione. Ragioni elettorali quindi consigliano a Pisapia e Majorino a concentrarsi su nomine e poltrone e piste ciclabili, lasciando il campo rom di via Idro intatto, pronto per nuove occupazioni. Un silenzio spettrale accolgono Luca e Sam…” sembra Cernobyl ” commenta Luca.Un campo rom che assomiglia, se non a Cerrnoby, a un quartiere devastato di Sarajevo negli anni della guerra tra serbi e bosniaci. Ora i rom di via Idro hanno ricevuto addirittura moduli prefabbricati con aria condizionata, case popolari attraverso il terzo settore e tutte quelle misure di mitigazione del disagio alle quali molte famiglie italiane non riescono ad accedere. E’ d’accordo con i balzelli a carico dei milanesi per alloggiare i rom il candidato compagno Beppe Sala, il beniamino di cinesi, musulmani e rom: «La scelta di chiudere via Idro segue la logica dell’inclusione sociale. Non intendiamo spostarli in altre zone creando nuove favelas, ma nel tessuto urbano ordinario, quale punto strategico per una vera integrazione». Non si vedrà però il compagno Beppe in via Idro…Intanto, il campo rom mostra la sua desolazione. Nessuna demolizione. Il parco che qui dovrebbe sorgere è una lontana utopia: la moribonda giunta arancione forse riuscirà nel suo intento, cioè far convogliare “ spontaneamente “ nella favelas le cosidette “risorse”, falsi migranti e disperati che stanno arrivando a Milano. Nessuno sgombero di muri, pattume e ruderi è previsto
E’ il nuovo video che mostra il degrado di Milano E’ il nuovo videoracconto che ci mandano i videolettori e i videomakers di Milano, questa volta Samuele e Luca. I muri devastati, gli accattoni, lo spaccio… Luca e Sam ci mostrano gli angoli nascosti , lo stato di insicurezza e di paura che regna nel quartiere intorno a via Idro e al vecchio campo rom. Ma come mandare i video racconti per il concorso “ io corro per Milano”? Digitando “ contatti “, nel nostro giornale, e mandando il link nello spazio dedicato; oppure con un messaggio nella pagina Facebook dove li raccogliamo:
https://www.facebook.com/Io-corro-per-Milano-concorso-217419805287529/?fref=ts
I video saranno poi visibili nella rubrica: “la voce dei lettori”, nel nostro giornale. Sarà infine il nuovo sindaco, Stefano Parisi, a premiare il migliore.
( concorso a cura di Claudio Bernieri )