Milano 15 Maggio – Una rassegna di film con protagonista la montagna a Milano, dal 17 al 22 maggio 2016, presso lo Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana, che in collaborazione con Trento Film Festival, presenta la settima edizione milanese del Trento Film Festival, uno dei più antichi festival italiani (nato nel 1952) e uno dei più importanti appuntamenti al mondo di cinema che affronta tematiche di alpinismo, cultura montana e ambiente, con il quale la Cineteca Italiana ha stretto una virtuosa collaborazione che proseguirà anche in futuro.
Il programma è una selezione dal festival trentino 2016 (28 aprile – 8 maggio) realizzata in accordo con il direttore Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematografico Sergio Fant. Sedici i film della rassegna proposti a Spazio Oberdan, tutte anteprime per Milano.
Dalla sezione “Concorso Internazionale” del Trento Film Festival provengono 7 titoli: si apre la rassegna milanese con il vincitore della Genziana d’Oro miglior film di alpinismo al TFF 2016 K2 – Touching the Sky di Eliza Kubarska (la regista e alpinista della quale presentammo qualche anno fa il bellissimo What Happened on Pam Island), film che attraverso materiali d’archivio, interviste e riprese di un’insolita spedizione, ci interroga sul significato profondo della sfida, della montagna e della genitorialità; Sherpa (Premio del Pubblico “miglior film di alpinismo”), opera che analizza i rapporti, divenuti spesso conflittuali, fra le guide himalayane e gli alpinisti anche alla luce di una terribile tragedia accaduta nel 2014; Il Solengo, indagine sul funzionamento della tradizione orale nella campagna italiana che mette in discussione l’idea stessa di verità; Meru, racconto di una fallimento prima e di una grande impresa poi sulla conquista della leggendaria “pinna di squalo” del Meru; Behemot, sguardo lucido e impietoso sulla vita dei minatori cinesi, condannati a lavorare in condizioni disumane e spesso a contrarre gravi malattie respiratorie; Looking for exits, film sulla figura di Ellen Brennan (presente in sala insieme al regista Kristoffer Hegnsvad), grande interprete del Base Jumping che di questa disciplina estrema ha fatto un’arte, arricchendola di significati filosofici; My Love don’t Cross that river, storia di un’anziana coppia coreana (98 anni lui, 89 lei) che vivono insieme da quando erano ragazzi in un’antica casa e, facendo le cose di sempre, attendono con serena leggerezza la fine non lontana dei loro giorni. Il film si aggiudica il Premio della Giuria e il remio del Pubblico al miglior lungometraggio.
Molto ben rappresentata anche la sezione “Alp&ism”, con sei titoli di grande interesse: Solo di cordata, ritratto intimo e fedele del grande arrampicatore Renato Casarotto per ripercorre le sue più famose imprese alpinistiche grazie a preziosi materiali di repertorio e alla voce dei suoi amici più intimi e compagni di scalate; Sciare in salita (la regista Chiara Brambilla sarà presente alla prima proiezione), altro film italiano che racconta le tappe principali della storia dello scialpinismo attraverso la milanese Scuola Righini; Tom, (presenti in sala i registi Elena Goatelli e Angel Luis Esteban Vega), sulla vita in camper del giovane Tom e di suo padre James per prepararsi a realizzare il sogno del ragazzo di diventare un grande alpinista, come sua madre, scomparsa scendendo dal K2 quando Tom aveva 6 anni; A Line across the Sky, mediometraggio sull’impresa, a lungo considerata impossibile e riuscita ai grandi Tommy Caldwell e Alex Honnold, di scalare in un unico tentativo tutte le creste maggiori del gruppo Fitz Roy; I-View, altro mediometraggio che ci fa scoprire la statura umana oltre che del formidabile alpinista, di Simone Moro; Tamara, cortometraggio su Tamara Ludner e sul suo tentativo di raggiungere la vetta del K2 senza ossigeno.
Gli ultimi tre film in programma provengono da tre sezioni diverse dell’edizione 2016 del Festival di Trento. Dalle “Proiezioni speciali” arriva a Milano Giovanni Segantini – Magia della luce (presente in sala il regista Christian Labhart), biografia intensa e poetica del grande pittore di fine Ottocento, che cercò pace ai suoi tormenti interiori nella vertigine dell’altitudine, morendo poi precocemente a soli 41 anni. Dalla sezione “Terre Alte” abbiamo selezionato Storie di uomini e lupi, opera in cui voci diverse, pastori, fotografi, guardiaparco, naturalisti, offrono ognuno il loro ritratto di un animale tanto affascinate e misterioso come il lupo, tornato a popolare le Alpi occidentali; infine, dalla sezione “Anteprime”, proponiamo il cinese Paths of the Soul, film di grande forza spirituale e rara potenza sul cammino di oltre 2.000 chilometri intrapreso da undici tibetani per raggiungere la città santa di Lhasa, residenza del Dalai Lama. (Montagna.TV)
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