Milano 1 Giugno – Dopo una serie di esposizioni monumentali, l’indagine sull’esistenza di Anish Kapoor(Mumbai, 1954) fa tappa alla Lisson Gallery di Milano, con una mostra dal sapore intimo e dal ritmo cadenzato.
All’entrata, tredici sculture in acciaio riflettente inscenano un caleidoscopico microcosmo. Si tratta di lavori a se stanti, che interagiscono tra loro, generando un’opera d’arte totale, per un groviglio di riflessi fuggevoli e scorci illusori. Le sculture hanno certamente una dimensione ridotta rispetto ai canoni di Kapoor; eppure questi piccoli capolavori richiamo alla mente le sagome delle installazioni e gli scherzi ottici dei “non oggetti” che più rappresentano l’artista di origine indiana. Il percorso prosegue in terrazza, dove una scultura metallica di un metro d’altezza fa da cassa di risonanza ai giochi luministici della sala principale. Dulcis in fundo, scendendo le scale, una coppia di specchi circolari concavi certifica la capacità di Kapoor di dare forma all’immensità dell’assoluto.
Federica Galassi
Milano//fino al 22 luglio 2016
Anish Kapoor
LISSON GALLERY
Via Zenale 3
02 8905 0608
da Artribun
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