Milano 4 Giugno – Il Giorno è una testata molto attenta alle iniziative originali che Milano offre, sempre con quell’amore sotteso per la milanesità e spesso della tradizione. La notizia che di seguito riportiamo è di Simona Ballatore “E’ la rivisitazione del pub in chiave dinamica”: Pietro Tognoni, Jacopo Volontè e Milo Madia descrivono così la loro creatura. Nel titolo “PicoBrew” c’è tutta la passione di Pietro, nel sottotitolo – il pub itinerante – ci sono le idee e le gambe di Jacopo e Milo. Tutto ha inizio da un’amicizia coltivata in piazza Tripoli. Il trio frequenta scuole diverse ma si ritrova sempre lì e da lì inforca la bicicletta per esplorare la città. Si cresce, si completano gli studi, l’amicizia resta. E quando devono ormai decidere cosa fare da grandi, uniscono le loro passioni inventandosi un lavoro, che stanno trasformando in una professione a tempo pieno. Dietro quel bancone di legno che viaggia sulle due ruote c’è il mastro birraio Pietro: “Faccio la birra in casa dai tempi del liceo – racconta – proprio per questa passione ho deciso di iscrivermi alla facolta di Agraria, Scienze e Tecnologie Alimentari”. La sua “Pico Brew” nasce dai primi esperimenti. “Il nome deriva da un ordine di grandezza – spiega –. Ci sono birrifici e microbirrifici. Ma se sei ancora più micro? Sei un picobirrificio, appunto”. Quando lo spazio in casa non bastava più ha trovato base in un’azienda agricola, affittando un impianto pilota professionale. Poi anche questo è diventato “stretto”:la passione è diventata un lavoro vero. C’è fermento attorno a quelle birre, sempre più affinate. E c’è voglia di crescere. Così Pietro ha intercettato l’amico Jacopo di ritorno dall’Olanda, dove si era trasferito per studiare Scienze politiche europee, e l’amico Milo che lavora nella ristorazione. Insieme hanno messo su una piccola società. “Serviva un canale di distribuzione e a Milo è venuta l’idea della bicicletta – continua Jacopo – è il mezzo con cui ci muoviamo da sempre e tutti e tre siamo degli appassionati di birra e di bici”.
L’idea lanciata per gioco, è stata presa molto sul serio: hanno intercettato la cargo-bike che faceva al caso loro e preso una licenza itinerante. “Così si ammortizzano i costi e si può arrivare ovunque, le zone a traffico limitato non ci fermano, pedaliamo dai Navigli al Duomo e ci spostiamo in base agli eventi organizzati in città”, continuano gli amici che sono saliti in sella nel mese di marzo e, da allora, non sono più scesi. Ne hanno macinati di chilometri, «senza inquinare e consumare però”, ricordano. La loro invenzione continua a destare curiosità, tra i turisti, gli anziani – che rivedono in quel mezzo le antiche biciclette da lavoro – e ovviamente tra i loro coetanei. “Ci fermano per strada chiedendoci una birretta al volo ed è un piacere – confessano i birrai in bicicletta – poi decidiamo dove fermarci e creiamo un punto di aggregazione. Stare in strada ti permette di stare a contatto con la gente. Il nostro pub è questo: socialità”. E poi si collabora con le associazioni e si organizzano iniziative “in tandem” con le librerie milanesi: domenica saranno in piazza Berlinguer da Gogol & Company dove passeranno la giornata tra un libro e una “BigUp” alla spina. Le PicoBrew milanesi si sono fatte conoscere anche fuori dalle mura, conquistando gli esperti del settore: dal 17 giugno saranno ospiti dell’Orobie Beer Festival. Si continua a pedalare e a sperimentare: “Quello che abbiamo ricavato lo abbiamo già reinvestito. Produciamo circa 3 ettolitri e mezzo al mese, ma abbiamo preso velocità”.
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