Milano 4 Giugno – Il trucco era semplice, ma evidentemente funzionante. Un nome finto su un documento altrettanto finto, una residenza spostata di centinaia di chilometri e il gioco era fatto. Almeno fino a quando gli uomini della guardia di finanza di Legnano non gli hanno messo gli occhi addosso e li hanno scoperti.
I finanzieri milanesi hanno smantellato un’associazione a delinquere specializzata nel trovare – in maniera fraudolenta – polizze assicurative Rc auto dal prezzo notevolmente vantaggioso per automobilisti in realtà residenti in Campania.
Le indagini, ricostruisce la Gdf in una nota, sono iniziate dopo la denuncia presentata da un agente di una delle compagnie di assicurazioni frodate che si era accorto di come oltre quaranta polizze richieste dalla stessa persona, un napoletano di trentasei anni residente a Buscate, fossero state emesse con documenti di identità e carte di circolazione false. Ai militari è bastata una rapida verifica per capire che il trentaseienne aveva chiesto altre polizze alla stessa compagnia, nelle sedi di Gallarate e Magenta.
I successivi controlli hanno poi consentito di accertare che l’uomo, usando sempre lo stesso trucco, era riuscito a raggirare altre agenzie di Milano e dell’hinterland riuscendo a far emettere più di mille e duecento polizze assicurative per cittadini campani solo formalmente – e per finta – residenti in Lombardia, dove le tariffe per le polizze sono molto più basse.
A ideare la truffa – che ha sottratto alle assicurazioni oltre 250mila euro su un premio di circa un milione – sarebbe stata tutta la famiglia del trentaseienne. Lui, sua moglie, suo fratello – deceduto – e sua cognata sono stati infatti denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persone. Gli automobilisti, invece, sono stati deferiti per il concorso della truffa.
Le oltre mille e duecento persone che hanno beneficiato delle assicurazioni “scontate”, secondo la Gdf, erano infatti perfettamente a conoscenza della truffa e – secondo quanto ricostruito – facevano in modo che i soldi arrivassero a Milano tramite vaglia. Quindi – ottenuta l’assicurazione, che giungeva a Napoli con un corriere – la esponevano sulle loro auto pur sapendo che era intestata a persone in realtà inesistenti. (MilanoToday)
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