Milano 7 Giugno – Il rumore di una porta sventrata ha dato il “la” all’ennesima notte di passione nel quartiere Giambellino. Via Degli Apuli 2: sono le 22 di sabato quando un alloggio del terzo piano viene occupato da una donna marocchina con tre bambini al seguito. Un appartamento sfitto, già preso di mira e già sgomberato altre volte. In una manciata di minuti, in cortile si sono create due fazioni: da una parte gli inquilini-sentinelle del caseggiato, che hanno chiesto lo sgombero immediato ad Aler e forze dell’ordine. Dall’altra rappresentanti del Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio, al grido di “Basta sgomberi”, “Uniti si vince”, “Giù le mani dal Giambellino”. Sono intervenuti Aler e carabinieri. Non si sono verificati scontri. Alla donna è stata offerta una sistemazione alternativa ma alla fine è rimasta dentro l’alloggio che ha occupato.
“Siamo delusi – dice Maria Palomares, del comitato No Racket, No abusivismo –, siamo rimasti in cortile fino all’1.30 ma purtroppo non è stata fatta rispettare la legalità. Quell’appartamento era stato già occupato e sgomberato la settimana prima ed è in pessime condizioni, non ha né luce e né gas”. La stessa Palomares racconta di essersi accorta dell’occupazione in corso mentre era sul suo balcone: “Ho visto un uomo che rompeva la porta con un piede di porco, facendo poi entrare la donna coi bambini prima di fuggire. Ho chiesto subito aiuto ad altri inquilini e abbiamo contattato Aler e carabinieri”. Mentre sulla pagina Facebook del Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio, dove sono apparsi anche dei video, l’interpretazione è un’altra: “Il Giambellino solidale ha impedito che una donna marocchina venisse sgomberata con la promessa di andare in comunità per pochi giorni”. E “mentre a Milano l’emergenza abitativa parla chiaro, c’è chi alimenta la guerra tra poveri invece di prendersela con quelli che stanno sui piani alti. La solidarietà vince ancora”.
Mercoledì, in via Giambellino 140 una donna romena che aveva appena occupato un alloggio con il suo bimbo di 5 anni al seguito, non ha esitato a prendere il suo piccolo e a tenerlo sospeso nel vuoto, oltre il parapetto del balcone e sotto il diluvio, minacciando di buttarlo se l’avessero mandata via da quella casa. L’intervento della polizia ha evitato il peggio: il bimbo, sano e salvo, è stato affidato a una comunità. La mamma è finita in manette.
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