Milano 9 Giugno – Non è solo un’impressione, perché a dirlo non è un istituto di ricerca xenofobo e razzista, ma l’Eurostat, l’istituto statistico europeo. E a certificare che l’accoglienza indiscriminata crea distorsioni sociali sono i numeri che evidenziano come oggi si dia più lavoro agli immigrati, togliendolo agli italiani. Un aspetto nuovo che farà riflettere i tanti disoccupati di casa nostra. Una valutazione che i soloni della politica non hanno preso in considerazione. Scrive Claudio Cartaldo su Il Giornale “In Italia più lavoro agli immigrati
La popolazione economicamente attiva in Italia che ha cittadinanza nostrana, in percentuale, è del 67,9%. Poco? Sicuramente. Ma quello che colpisce maggiormente è che la percentuale degli stranieri è invece del 74,3%. Insomma: lavorano di più gli immigrati. E se è vero che in questo dato rientrano anche chi viene da altri Paesi europei, se disaggregiamo il dato vedremo che la musica non cambia. Il tasso di attività degli extra-comunitari è del 72,6%. Comunque più degli italiani.
L’immigrazione e il lavoro
Ora, non è difficile capire da dove venga questo dato. Chi cerca manodopera a basso costo, fa notare Libero, fa festa quando vede centinaia di migliaia di immigrati arrivare coi barconi, essere accolti, ottenere il permesso di soggiorno e poter così cominciare a lavorare.
L’Italia tra i peggiori paesi d’Europa
Ovviamente, il dato sulla popolazione attiva accomuna anche in questo i Paesi “sfigati” dell’Europa. Italia, Grecia, Slovenia, Cipro, Portogallo e Spagna, per citarne alcuni, sono quelli che hanno la percentuale di popolazione attiva economicamente “invertita”, cioè con più occupati stranieri che autoctoni. La media europea è del 77,3% per i cittadini del Paese e del 68,9% dei cittadini non Ue. In Spagna, per fare solo un esempio, siamo al 82% contro 78,7%. E la Germania? Nemmeno a dirlo, lì è tutta un’altra musica: i cittadini attivi economicamente con passaporto tedesco sono il 83%, mentre gli stranieri viaggiano appena al 64,7%. Tanto i barconi arrivano a Sud dell’Europa.
E se il buonismo della sinistra continuerà con le sue politiche assurde, potremo a breve constatare anche l’invasione dei lavoratori stranieri.
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