Milano 13 Giugno – Carneficina in Florida, a Orlando: un uomo armato ha fatto irruzione alle due di notte in un locale gay e ha cominciato a sparare all’impazzata uccidendo 50 persone e ferendone 53, secondo gli ultimi dati forniti dalla polizia. L’uomo, armato di un fucile d’assalto e di un “altro tipo di ordigno”, si era barricato dentro al “Pulse” con degli ostaggi ma è stato ucciso dalla polizia. L’Fbi – afferma la Cnn citando fonti dell’agenzia federale – sta indagando su possibili legami tra la strage e il terrorismo islamico.
Il killer sarebbe stato identificato: si chiama Omar Mateen, trentenne americano, di origine afghane (FOTO). Secondo il padre, il movente della strage è l’odio contro i gay. “Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato”, ha detto Mir Seddique. “Siamo scioccati come il resto dell’America”, ha aggiunto.
In serata è arrivata la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato, riferisce il Site: il killer della strage di Orlando “era un combattente dell’Isis“. Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all’agenzia Amaq: “L’attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico”.
Al momento dell’irruzione, sulla pagina Facebook del club era stata postata la scritta: ‘Uscite dal locale e mettetevi a correre’. Gli agenti hanno fatto brillare un ordigno fuori dal locale. Sul corpo del killer, che avrebbe avuto anche un secondo possibile ordigno nell’auto, è stato rinvenuto un congegno esplosivo.
Durante l’assalto, foto di ambulanze, polizia e corpi a terra o sulle barelle sono state scattate e condivise sui social network da chi è riuscito a scappare dal Pulse club. All’interno c’erano almeno 100 persone quando sono iniziati i colpi.
Agenti dell’Fbi e della polizia locale hanno circondato quella che ritengono essere la casa del killer di Orlando a Fort Pierce, nella Contea di St. Lucie, a sud di Orlando. Lo ha detto il portavoce della polizia, Ed Cunningham, citato dal sito TcPalm che pubblica un video dell’abitazione che risulta registrata a nome di Omar Mateen.
Site, jihadisti esultano sul web – I jihadisti stanno celebrando sul web la sparatoria di Orlando come “il miglior regalo per il Ramadan”. Lo twitta Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete. I jihadisti, riferisce il Site, lodano il killer: “Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso”.
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