Milano 17 Giugno – Violenza sessuale contro minore e detenzione di materiale pedopornografico. Sono queste le accuse a carico di un 41enne nato a Milano ma residente nel Pavese arrestato dalla polizia locale del capoluogo lombardo. L’arrestato è un maestro di musica e vive accanto alla villetta a schiera in cui abita la famiglia della vittima, una bambina di 11 anni. Le indagini sono partite in aprile dopo la denuncia del compagno della madre della bimba e sono state condotte dal Nucleo tutela donne e minori, coordinate dal comandante Antonio Barbato.
Poco dopo il trasferimento la famiglia della bambina aveva organizzato una festicciola per presentarsi a tutti i vicini. R.V. che vive da solo vi aveva preso parte e da allora era stata stretta un’amicizia con scambio delle chiavi di casa e frequenti cene comuni. Cresciuta la fiducia, la bambina veniva talvolta affidata all’uomo e tale era confidenza e l’affetto che lei lo chiamava “zio”. Questo fino allo scorso aprile quando qualcosa è cambiato. La piccola ha confidato alle compagne di classe strani atteggiamenti dell’uomo – richieste di carezze intime, baci e bagni nella vasca insieme – e ricatti morali in caso di rifiuto. Le compagne le hanno suggerito di parlarne con la maestra e quest’ultima con i genitori. Poche ore dopo la bambina ne parlava con il compagno della madre, agente di polizia locale di Milano, che ha fatto immediatamente denuncia.
Sono partite le indagini a carico di R.D. disposte dal Pubblico Ministero di Pavia Andrea Zanoncelli e passate per competenza al Pubblico ministero di Milano Cristian Barilli. Il 10 giugno la Polizia locale ha eseguito l’arresto con l’accusa di violenza contro minore (Articolo 81 c.p.v. 609 bis I e II) e una perquisizione accurata anche delle apparecchiature informatiche cui è seguita anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico(Articolo 81 c.p.v. 600 quater). “L’aiuto della scuola e delle amiche della vittima, l’immediata denuncia, la rapidità e la delicatezza delle indagini hanno permesso di portare immediatamente alla luce un reato odioso. Il tessuto sociale e le istituzioni hanno saputo fare fronte comune in difesa del minore”, dichiara Antonio Barbato comandante della Polizia locale. (Il Giorno)
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