Milano sceglierà la libertà e la sicurezza

Fabrizio c'è
Milano 19 Giugno – Votare oggi, domenica 19 giugno,  è un gesto da 5 secondi. Una croce su Parisi o su Sala. Cambia però il futuro dei prossimi 5 anni.
Se vogliamo tenerci la Milano dei furti, del degrado, delle occupazioni, dei centri sociali, delle banlieu di SanSiro, Via Gola e Giambellino, dei venditori abusivi, della movida stracciona, Sala è perfetto. Mr Expo raccoglie al secondo turno le stesse identiche sigle di Pisapia e confermerà alcuni assessori che sono un simbolo dei disastri di questi anni. Il Maran nemico delle auto e dei parcheggi, inventore di fesserie abissali come Piazza Castello chiusa o le ciclabili deserte di via Tortona e distratto controllore dei cantieri M4. O il Majorino, Assessore attento più ai migranti che agli anziani, convinto che il volontariato e l’associazionismo siano dei sudditi che devono sottostare agli ordini dei burocrati dei Servizi Sociali. Per non parlare di Granelli, Assessore alla Sicurezza che ha trasformato i vigili urbani in guardoni di autovelox anziché in presidio per la sicurezza.
Se invece crediamo che la storia e il futuro di Milano siano  fondati sul lavoro, sull’iniziativa del privato e del volontariato, sulla integrazione nel rispetto delle regole non ci sono dubbi: bisogna votare Stefano Parisi e mandare in soffitta i 5 terribili anni di Pisapia, ma anche di Limonta, De Cesaris, Rozza e D’Alfonso.
Non sarà semplice riportare sicurezza oggi in una Milano spesso fuori controllo. Ma se metti la legalità, il rispetto delle regole e il presidio del territorio come tua priorità forse ce la puoi fare. Se invece la tua convinzione è che la paura è indotta da Salvini, che i migranti economici da accogliere e sfamare sono un fenomeno irreversibile, che la moschea è una priorità del Comune, beh allora è proprio impossibile garantire sicurezza ai cittadini.
E infine chiediamoci. Tutte le tasse, i regolamenti e la burocrazia aggiuntiva che la giunta di sinistra ci ha appioppato hanno migliorato la nostra qualità della vita, i nostri servizi sociali, hanno soddisfatto il bisogno di nuovo lavoro e nuove case? No, hanno semplicemente ricreato a Milano il modello fallimentare per cui il privato cittadino è spogliato del frutto del suo lavoro  e deve sempre recarsi in ginocchio davanti a un ufficio pubblico.
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E allora diciamolo che Milano ha bisogno sopratutto di libertà economica, di meno tasse, di liberare le migliori energie. E Stefano Parisi è la persona giusta per realizzare questa gigantesca semplificazione amministrativa e una nuova visione politica liberale e popolare.
Dopo il primo turno molti milanesi hanno riacquistato la fiducia in un cambiamento possibile. E questo nonostante che i poteri forti della città e Renzi stiano mettendo in gioco tutto il peso della loro influenza.
Milano però è la città più libera d’Italia e lo dimostrerà domenica premiando il coraggio di Stefano Parisi.
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Fabrizio De Pasquale

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