Sala fa una giunta tutta PD. Sembra di stare a Sesto San Giovanni

Attualità Fabrizio c'è Milano

Milano 27 Giugno – Quando un Sindaco viene eletto al secondo turno col 51 % dei voti validi e non ha votato metà degli elettori la prima cosa intelligente da fare è mostrarsi aperto a quel pezzo di città che non ti ha votato.

Nella formazione della sua Giunta Giuseppe  Sala ha dato un segnale diametralmente opposto. Sala non ha voluto aprirsi alle competenze esterne, né alla società civile.  Abbiamo gli stessi assessori di Pisapia nei posti chiave: Maran (Urbanistica),  Majorino (Servizi Sociali), Rozza (Sicurezza), Granelli (Trasporti) e Del Corno (Cultura), Tajani (Commercio).
Il PD dopo aver commissariato Sala in campagna elettorale la fa da padrone in Giunta. Milano ha un monocolore PD degno del vecchio strapotere comunista a Sesto San Giovanni, anche se le urne  non  hanno  certo premiato  né il PD né la vecchia giunta.
Abbiamo poi 2 Assessori tecnici che sulla carta sono validi, Roberta Cocco (servizi civici  e digitalizzazione) e Robero Tasca (Bilancio). Poi rimangono puramente simbolici i ruoli di Emma Bonino e Gherardo Colombo: come consulenti faranno qualche intervista e scriveranno qualche relazione che verrà insabbiata negli scaffali di Palazzo Marino.
Ai radicali è stata riservato uno strapuntino misterioso degno delle loro giravolte: l’Assessorato agli Open data, un compito degno di un programmatore che finirà a Lorenzo Lipparini.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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