Milano 12 Luglio – C’è da chiedersi che senso ha l’accoglienza senza se e senza ma, se non si preserva la dignità umana. Che senso ha il buonismo dilagante non ragionato, senza buon senso, senza una strategia di ricevimento organizzato e fattibile. I migranti sono tanti, sono troppi e l’emergenza è diventata un’abitudine, un dejà vu che si ripete all’infinito, ma lo spettacolo vergognoso che si ripete alla Stazione Centrale o nei Centri di accoglienza grida l’inettitudine e l’incapacità del Governo e del Comune di Milano di gestire il fenomeno ormai esplosivo. Fatto salvo il volontariato che si prodiga in modo generoso e fatta salva, nello specifico, la solidarietà dei milanesi, rimane il degrado ambientale e umano in cui sono “accolti” gli immigrati, a Milano. Sicuramente non fanno nulla per rendersi simpatici o collaborativi, ma l’ammasso a cui sono costretti in strutture stracolme, la burocrazia eterna e inconcludente, rispettano la dignità umana? L’ultimo episodio di protesta nel Centro di via Corelli è grave, è sinonimo di una febbre altissima che necessita interventi rapidi dalle istituzioni. La cronaca è del Corriere “Nessun ferito e nessun contuso ma tanta paura per quattro operatori del centro profughi di via Corelli. Intorno alle 6 di lunedì mattina una sessantina di migranti, per un intervento contro le lungaggini dei tempi per la richiesta di asilo politico, hanno occupato una palazzina, costringendo gli operatori a chiudersi in una stanza. Siccome i migranti non accennavano a lasciare l’edificio, i responsabili hanno chiamato la polizia, che è intervenuta per liberarli. Nel centro profughi ci sono circa 500 richiedenti asilo e molti vivono in tenda perché non c’è più posto. Non si sono verificati episodi di violenza.” La risposta ad una richiesta d’asilo tarda un anno ad arrivare e nel frattempo altri ospiti arrivano, sommando tensioni e rabbia. E’ chiaramente il fallimento di una politica nazionale e locale che dichiara nei fatti la propria impotenza e incapacità. Majorino constata che la situazione è gravissima, ma che cosa ha fatto nei cinque anni di giunta Pisapia? Basterebbe porsi una domanda: accogliere, ma dove? E, considerata l’amicizia Sala-Renzi che oggi è in visita a Milano, si dica basta all’arrivo di altri migranti: Milano è satura.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano