Milano 16 Luglio – Qualche tempo fa, quasi due anni a dirla tutta, un Di Battista d’annata, suggeriva di intavolare delle trattative con l’Isis. Non era (solo) una boutade. Era il bisogno, profondo e scomodo, della sinistra di arrendersi. Non è questione di buttarla in politica, ma di essere serenamente realisti. Il modello di integrazione Francese, mitizzato da una parte politica, è ormai totalmente fuori controllo. L’autista autore del massacro non è Francese. Ma per tutta la giornata i media politicamente corretti ci hanno ammorbato parlando di una scheggia Francese impazzita. Sì, impazzita. Il terrorismo ancora una volta è stato sottaciuto ogni volta fosse minimamente possibile senza essere del tutto ridicoli. Si stava separando. Non aveva segni di radicalismo. Aveva solo piccoli precedenti. Tutto il solito, trito, repertorio di certa sinistra a caviale e menzogne che si ricicla ogni volta che si deve coprire la realtà. Era in realtà un Tunisino diventato Francese per matrimonio pochi anni fa. Quindi no, non era una seconda generazione. Che non fosse nel mirino dei servizi segreti è del tutto possibile, che non si fosse radicalizzato esternamente anche. Questo non toglie nulla al fatto che sia andato a noleggiare un camion per uccidere quanta più gente possibile. La verità è che in molti hanno bisogno di cavalcare la sua presunta follia che prende corpo nell’omicidio-suicidio vestito da Islamismo. Ne hanno bisogno perchè, altrimenti, il loro vicino di casa Nord Africano smette di essere una presenza neutra, magari rassicurante. E sarebbero costretti persino loro, i puri, i grandi, i maturi, i buoni, gli esempi di questa società a prendere atto di quelle emozioni che sconvolgono il popolino che tanto disprezzano. Ecco, la risposta a tutto questo è: ignorare. Sempre, comunque ed in ogni caso. Tanto siamo al sicuro. Tanto sono solo episodi. Tanto si muore per un sacco di altre cose molto più di frequente. La seconda risposta è giustificare il carnefice per dargli un senso che le loro menti possano comprendere. Eh, ma si difendeva dal colonialismo. Dall’oppressione. Da Salvini. Dalla società bigotta, borghese e non abbastanza aperta. L’unica cosa che, per ora, ci viene risparmiata è la colpevolizzazione delle vittime, ma è una cortese eccezione. In generale si sta facendo di tutto per dimostrare si sia trattato di un atto isolato. Così possono continuare a berciare tranquilli di internazionale nera, razzismo diffuso, islamofobia e via, di delirio in delirio. Questa gente la guerra l’ha già persa. Ora vuole chiudere al più presto, preferibilmente con una bella resa. Volete qualche esempio?
Per Gino Strada: “Queste vite spezzate ci impongono di reagire con la pace e non con la vendetta”. Per Gad Lerner si tratta di classico caso di Tir Suicida. La Boldrini, ovviamente, non menziona l’Islam. Renzi in tutta fretta dichiara il disimpegno in Siria, sia mai che si pensi che combattiamo per difenderci. Noi ci difendiamo con la cultura, la solidarietà e la resa preventiva. Rendendoci innocui, inoffensivi e succubi. Riassumendo: il nemico non c’è. Ci fosse non sarebbe l’Islam. E se fosse l’Islam riguarderebbe un piccolissima minoranza di disagiati con cui le comunità non hanno rapporti. Nonostante il vice presidente degli Imam Francesi si sia dimesso da quella carica proprio perchè i suoi colleghi non solo non sono estranei a questi soggetti, ma li proteggono pure. Così, tanto per dire. Abbiamo voltato le spalle al nemico, fingendo non esista. Quello che non abbiamo calcolato è quale parte del corpo restasse vulnerabile.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,