Milano 18 Luglio – 14 Luglio 2016, a Nizza, durante i festeggiamenti della presa della Bastiglia, si è consumata l’ennesima strage di matrice islamica: un tunisino, musulmano, che i media danno per malato psichiatrico, dopo aver noleggiato un camion, due giorni di appostamenti e sopralluoghi, lancia il mezzo pesante sulla folla. Risultato: 84 morti e 202 feriti tra cui alcuni gravemente.
Beh, sarà stato anche un folle ma il problema è che un pazzo è in preda a dei raptus, nel caso specifico invece, il “pazzo” ha programmato tutto nei minimi dettagli, pertanto non era un pazzo, era una persona in grado di intendere e volere.
Sempre dai media si apprende che era depresso a causa del divorzio ma, perdonatemi, quante tragedie dello stesso tipo dovrebbero accadere nel resto del mondo per lo stesso motivo? E poi basta trovare sempre giustificazioni a questi atti a sfondo religioso: a Graz era un pazzo, a Parigi erano cani sciolti, vicino Stoccolma ancora un pazzo, a Bruxelles la causa era la povertà e l’emarginazione delle periferie, a Lione era ancora un pazzo. Se nelle comunità islamiche ci sono così tanti casi psichiatrici sarebbe il caso di rafforzare le misure di controllo per contenere i danni. O no? Possibile che nelle comunità islamiche residenti in Europa vi sia una così alta incidenza di malati psichiatrici pericolosi per tutta la società?
Uno statista italiano, Andreotti, diceva “A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre” e ho detto tutto.
Ma la cosa ancora più preoccupante è che in Francia, su dieci milioni di musulmani residenti, solo uno, un imam, ha avuto il coraggio o comunque l’onestà di dissociarsi da questo vile attentato. Vi rendete conto? Su 10milioni solo UNO: una percentuale da prefisso telefonico internazionale.
In Italia il silenzio delle varie comunità islamiche ancora non è stato rotto, così come ancora aspettiamo parole di condanna per la strage di Dacca.
Il punto è che, seppur la maggioranza dei musulmani non è terrorista, sempre se di terrorismo si tratta visto che queste azioni sono incoraggiate dal Corano, è palese la loro connivenza, la loro complicità con chi questi atti li compie.
Sempre preoccupante è la speranza che i buonisti hanno di una possibile integrazione con i fedeli di questa dottrina che non conoscono e mai conosceranno.
Per comprendere l’Islam dovete pensare come un islamico, non come un occidentale, peggio ancora se si tratta di un buonista del piffero intriso di ignoranza e pusillanimità. Io, per la cronaca, non sono buonista, conosco l’Islam, il Corano e le genti da cui discendo ogni giorno si scontrano con la realtà musulmana. Seguo le parole della prima, e unica, donna primo ministro nella storia del Medio Oriente, Golda Meir: “Preferisco le vostre parole di condanna alle vostre parole di condoglianze” e così sarà sempre per me.
Cerchiamo, con parole semplicissime, di spiegare cosa sia l’Islam, sperando di svegliare qualche mente intorpidita, qualche cervello, o meglio neurone, atrofizzato.
Cominciamo col dire che l’Islam non è una religione come la intendono gli occidentali, ossia non è solo una fede spirituale; l’Islam è un sistema politico, religioso e giuridico, con proprie leggi: tutto l’insieme forma la Sharia e poiché quest’ultima deriva dal Corano e dall’Hadit (secondo libro sacro dell’Islam) non è interpretabile, non è facoltativa, la si deve seguire così come è scritta.
Pertanto chi segue la Sharia è considerato un buon musulmano e chi dice di non seguirla, o non è un buon musulmano oppure vi sta ingannando applicando la taqqiya o il kitman.
La Sharia, la legge coranica prende come modello da emulare il profeta Maometto ed il testo di riferimento è il Corano che viene scritto in due differenti momenti della vita del profeta: La Mecca e Medina.
Durante il suo soggiorno a La Mecca, i versetti coranici sono un buon esempio di religione tollerante e pacifica; a Medina, invece, il Corano, e Maometto, cambiano volto. Abrogando i versetti meccani, il Corano, si trasforma in un libro intriso d’odio e violenza, così come Maometto che, quando arrivò a Medina, fece decapitare tutti i maschi ebrei e vendette le loro donne e bambini come schiavi per il semplice motivo che gli ebrei, essendo fedeli alle loro Scritture, non lo riconobbero come profeta divino.
Ne consegue, quindi, che l’Isis sia composto da veri musulmani e se quell’Islam seguito dai membri dell’Isis non fosse il vero Islam allora anche Maometto non era un buon islamico e non seguiva il vero Islam.
Come ben dovremmo sapere, l’Isis agisce in base alla Sharia applicandone nella vita quotidiana tutti i principi. Coloro che negano questa evidenza vi stanno semplicemente mentendo.
Certo che non tutti i musulmani sono terroristi ma è la connivenza con l’Isis, il loro silenzio che dà la possibilità a Daech di vivere e di conquistare l’Occidente.
Al contrario, se davvero volessero dissociarsi dai violenti atti dell’Isis, se veramente l’Isis fosse composto da falsi musulmani, le comunità islamiche dovrebbero essere le prime a combatterlo, ad emarginarlo ed a denunciare coloro che si avvicinano alla sua ideologia sanguinaria. Ma, e lo vediamo tutti, le comunità islamiche giustificano invece le violenze di Daech e davanti ai fatti di Parigi, Dacca, Bruxelles o Nizza si trincerano dietro ad un assordante, complice e vigliacco silenzio.
“Chi uccide un uomo, uccide l’umanità intera”, con questa frase, i musulmani, si sono fatti pubblicità spacciando l’Islam come una fede pacifica. Peccato che abbiano omesso “a meno che non si tratti di infedeli o apostati”. Ovviamente se gli occidentali avessero avuto un po’ si sale in zucca avrebbero approfondito ma essendo, la maggioranza, drogata dall’oppio buonista di un argentino e da una marchigiana che per le dieci vittime dell’Islam a Dacca non si è degnata di proferir parola mentre per un rissoso nigeriano che ha avuto la peggio, morendo, durante una rissa ha promesso persino l’istituzione di una commissione parlamentare contro l’odio dopo aver presenziato al suo funerale, dimostrando quanto disprezzo ha per il popolo che dovrebbe rappresentare e ha ampiamente dimostrato di tradire.
Intanto un’altra strage targata islam è stata commessa, 84 sacrifici umani in nome di Allah, ma l’Occidente vuole ancora rispondere agli assassini con gessetti, fiori, sole, cuore e amore. Gli esecutori di questa ennesima strage sono islamici, i loro complici gli inesistenti moderati e soprattutto i buonisti che ancora una volta negano l’evidenza: non esistono due Islam, ne esiste uno solo e non è moderato. E’ un po’ più chiaro? Oppure quante cave di gesso dovrete esaurire prima che capiate che l’Islam e la sua sete di sangue infedele si combattono con risolutezza e con metodi politicamente scorretti?
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.