Abbiamo un Sindaco “immagine”, dopo un Sindaco “taglianastri” di opere altrui

Milano

Milano 18 Luglio – Evidentemente si crede Brad Pitt, rappresentativo di bellezza e nobiltà, nel suo correre di qua e di là dove dovrebbe bastare la sua presenza per dire che Milano c’è, che Milano è grande, che Milano c’est moi. Un misto, insomma, tra il divo di Hollywood e il Re Sole di mitica memoria. Un Sindaco “Immagine” che focalizza il suo fare nell’essere presente là, dove è conveniente esserci, dove occorre dire le cose giuste per il suo elettorato, dove un certo movimentismo di promesse e di sorrisi diventa politica delle intenzioni. Per i fatti si vedrà. Ma i fatti che importanza hanno con quel sorriso da dentifricio Durbans? E allora va al Giambellino perché è utile partire dalla periferia, con la grancassa del partito: le contestazioni non gli fanno un plissè, perché basta la presenza di fronte al suo mondo, poi si vedrà…perché deve correre a Londra, perché la Brexit può essere la fortuna di Milano..A Londra non l’ascolta nessuno, ma va bene ugualmente: importante è che si sappia che lui c’era. Poi il fenomeno dei migranti che fa scoppiare la Stazione Centrale suggerisce che là deve presenziare e mescolarsi con i volontari insieme alla metà della sua Giunta per dichiarare che Milano sarà capitale dell’accoglienza, per sorridere di fronte al degrado e all’inferno di una situazione fuori controllo. Il fare qualcosa di sensato, iniziare a pensare che, forse, finalmente, non ci si può affidare solo al volontariato, non è cosa che sfiori il suo pensiero. Come Pisapia o, forse, peggio di Pisapia che, conosceva, a volte, il pudore del silenzio, nonostante l’arroganza di fare propri i meriti delle Giunte passate. L’abitudine a non programmare continua, ma non ci sono nastri da tagliare di opere messe in cantiere dalla Moratti…oggi basta la parole o, per meglio dire, il sorriso di un Sindaco che rappresenta una minoranza dei milanesi, che si preoccupa moltissimo dei migranti e dei Rom, che sogna la Moschea per salvaguardare i diritti dei musulmani, non importa se fondamentalisti oppure no. Nel frattempo, la periferia può attendere.

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