Milano 20 Luglio – Milano è diventata la base delle nuove tendenze gastronomiche. Adesso è il momento dello street food dopo che il Comune – con notevole ritardo rispetto alle altre grandi città del mondo – ha semplificato le procedure dando il via libera a un vero e proprio nuovo settore nella gastronomia di qualità. Perché se il cibo di strada in Italia (Stefano Marras nel suo libro Food Truck ha individuato 117 furgoni italiani e 34 ricette) c’è sempre stato, nei mercati, nelle periferie e nelle zone marginali, è anche vero che portarlo a Milano come pausa pranzo alternativa è un’altra cosa e richiede degli accorgimenti innovativi. Dev’essere un pasto veloce ma non sciatto, economico ma con una discreta qualità, piacevole anche alla vista perché mangiare in piedi all’aperto o su un tavolino di legno con un ombrellone può essere anche interessante ma ti deve far sentire a tuo agio. Alla fine una buona porzione di pasta a 5 o 6 euro risolve piacevolmente la pausa pranzo e fa tornare sazi in ufficio. Anzi, il contenitore di pasta puoi portarlo pure in ufficio o te fartelo recipare a casa. Ed è questo il concetto con cui è nato il progetto di “ÈPasta – The italian food”che da settembre scorso e fino a fine luglio è posizionato in piazza Pagano. Poi si sposterà e si amplierà perché i truck (anche se questo, va detto, non ha le ruote) diventeranno almeno tre.
IDEA Il laboratorio mobile di “ÈPasta” è costato 60 mila euro. Tanto. Ma è composto da una cucina Electrolux da ristorante, un bancone mobile che poi rientra per poter chiudere la struttura, il frigo per le bibite e i contenitori sempre refigerati per tenere al meglio la pasta che dura al massimo cinque giorni. In ogni contenitore c’è un tipo di pasta, rigorosamente fresca. “Arriva da un laboratorio specializzato di Torino che abbiamo selezionato dopo tante prove”, spiega uno dei soci, Damiano Alberti, che ha creato la start up con Davide Viola e Pietro Milo. Due degli attuali imprenditori erano in altri settori, grafica e design, uno, Milo, nella ristorazione. Gnocchi di patate, trofie, scialatielli, testaroli della Lunigiana, mezzi paccheri, ravioli di manzo e di ricotta e spinaci sono i tipi di pasta. I mezzi paccheri, le trofie e gli agnolotti di carne vanno per la maggiore. Il cliente ha a disposizione 10 condimenti: in primis pomodoro e basilico, poi la bolognese, la norma con melanzane e pecorino, la mediterranea con tonno, pesce spada e pomodoro, pescatora in bianco con acciughe, sgombro, olio e capperi, quindi burro e salvia, cacio e pepe, noci, diavola, due proposte alternative giornaliere che possono essere l’aglio e olio o lo scoglio. “I condimenti arrivano dal ristorante del nostro socio campano Pietro Milo, a Cesano Maderno, il Nesis. Lì viene preparato tutto e noi lo teniamo qui dove tutto è refrigerato anche quando chiudiamo”, dice ancora Alberti che tiene aperto dalle 11 alle 15.30 ed effettua pure le consegne a domicilio nella zona. Lapasta viene servita in un contenitore morbido, non in un piatto in ceramica. La resa è ottima. Abbiamo assaggiato alcune specialità e i ravioli di carne, al pomodoro o alla bolognese, sono decisamente di qualità, sicuramente il piatto migliore. Ottimo lo scialatiello con la pescatora in bianco. Bene anche la norma – col pecorino e non con la tradizionale ricotta salata imposta dalla ricetta.
PROGETTO Il piano di Alberti e dei suoi soci è studiato con l’assessorato alle Politiche Sociali del comune di Milano che ha messo il suo marchio nella struttura. L’assessore Maiorino ha creduto da subito in questo progetto. Il comune individua le piazze, la società assume personale proposto dal comune. Si tratta prevalentemente di disoccupati (molti sono stranieri) e over 40 in difficoltà. Ma c’è anche una categoria B, cioè persone con un handicap superiore al 50% che sono seguite da personale specializzato dell’assessorato. Ora “ÈPasta” si ingrandisce e dovrà assumere più personale: la sua prima struttura si sposterà da settembre in piazza Cadorna, acchiappando una clientela più vasta, considerando che la stazione è proprio di fronte. “Abbiamo stretto una collaborazione anche col Politecnico e soprattutto ci posizioneremo davanti alla Cattolica”. Da settembre i Van saranno due, ma col tempo aumenteranno e questo particolarissimo Street food invaderà Milano. D’accordo col Comune le prossime tappe dovrebbero essere piazza Baiamonti e la zona tra Paolo Sarpi e Piero della Francesca, in piazza Gramsci.
Francesco Velluzzi (Gazzetta dello Sport)
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