Milano 27 Luglio – I lettori segnalano al Tg.com che un ragazzo dall’aspetto normale aggredisce il malcapitato a cui ha chiesto un’informazione. Le segnalazioni sono numerose e fanno paura. Per il gesto improvviso e ingiustificato, per quella follia che non ha spiegazioni razionali, quasi una rabbia che deve avere uno sfogo, senza un perché manifesto. E’ come se la violenza della cronaca attuale chiamasse altra violenza. E’ come se un ‘aggressione fosse l’unico modo per placare, forse, l’estrema inquietudine di questo inquietante tempo.
La Milano sicura di Pisapia e Sala non esiste. Il controllo del territorio dovrebbe essere una priorità, perché anche in questo fatto di cronaca minima c’è implicita la consapevolezza di una certa impunità.
I fatti raccontati dalla testata “C’è un ragazzo che gira a Milano, uno di quelli con l’aria “normale”, ti si avvicina e chiede informazioni in inglese. E quando meno te lo aspetti, comincia prima ad aggredirti verbalmente e poi fisicamente: una raffica di pugni in faccia. Infine si dilegua. Sono già tre i casi segnalati alla nostra redazione: uno in piazza Bacone, l’altro in zona Solari e infine via Padova.
Le vittime lo descrivono come un ragazzo occidentale, un metro e settanta di altezza, vestito con polo o t-shirt e pantaloni. In tutti i casi ha colpito uomini, giovani anche loro. Ed è stata forse una fortuna, oggi stiamo scrivendo di un “folle” che picchia i passanti e non qualcosa di peggio. Milano, purtroppo, ha nella sua memoria casi più tragici e allo stesso tempo simili.
Il 7 agosto del 2010 Oleg Fedchenko, un ex pugile ucraino, uccide a pugni Emlou Arvesu, filippina di 41 anni che ha avuto solo la colpa di incrociare la sua strada con quella del suo assassino. E’ successo in viale Abruzzi, poco distante da piazzale Bacone, teatro del primo incontro col nostro turista manesco.
Stavolta non siamo ancora di fronte a un episodio di cronaca nera, le autorità intervenute in entrambi i casi possono fare poco non trovando il “colpevole” sul fatto. Invitano le vittime a sporgere querela verso ignoti, d’altronde “ci sono casi più urgenti da trattare” (frase riferita ad una delle vittime di questa vicenda da uno dei carabinieri intervenuti). Si spera che il nostro picchiatore rinsavisca, che non decida di chiedere “informazioni” ad altre persone magari più deboli dei ragazzi di cui siamo venuti a conoscenza. Allo stesso tempo usiamo questo media per mettere in allerta i milanesi e per invitare magari altre vittime a uscire allo scoperto.
Le segnalazioni dei lettori – Le aggressioni, in realtà, potrebbero essere molte più delle tre accertate da Tgcom24. Diversi lettori, infatti, stanno segnalando casi simili avvenuti nelle ultime settimane a Milano. “Anche io sono stato oggetto di una aggressione in largo Cairoli, esattamente con queste modalità”, scrive Umberto. “Ieri è successo di nuovo in via Pagano”, confermano Laura e Silvia. Un caso analogo è segnalato anche in via San Gregorio, non lontano da piazzale Bacone: “E’ stato aggredito un giovane con la stessa tecnica – fa sapere Caterina -. E’ stata fatta regolare denuncia”. “Idem in zona Piola, chiedeva informazioni per un negozio Bio”, commenta Andrea.
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