Quando un restauro rispetta la grazia dell’originale: Chiesa di San Dionigi a Pratocentenaro

Cultura e spettacolo

Milano 3 Agosto – Una Chiesa con una storia, in una zona di Milano già periferica, momento e luogo di popolose case popolari e negozi che hanno conservato il gusto del quartiere-paese. E’ la Chiesa di San Dionigi di cui Urbanfile ci propone la storia “A Pratocentenaro , quartiere posto tra Niguarda (col quale è spesso confuso) e Segnano si trova, a lato di Viale Suzzani la graziosa ed imponente Chiesa Cattolica Parrocchiale di San Dionigi In Ss. Clemente E Guido.

Vecchia-parrocchia-di-San-Dionigi-768x1024La nuova chiesa sorse per volere del Cardinal Schuster, il quale, andando per la prima volta in visita pastorale all’antica chiesa di S. Dionigi nel 1934, si rese subito conto di come Pratocentenaro, nonostante mostrasse un aspetto ancora rurale, stava subendo lo sviluppo urbanistico che stava movimentando quel periodo storico. Sviluppo che significava anche aumento demografico. La vecchia parrocchia di San Dionigi andava giusto bene per un piccolo borgo, ma non per il nuovo quartiere che sarebbe sorto. Perciò i lavori di ristrutturazione della vecchia chiesa, promossi dal parroco don Enrico Colombo dopo la prima guerra mondiale, non sarebbero stati sufficienti alle nuove esigenze di culto. Quindi si doveva assolutamente costruire una nuova parrocchia più capiente.

Grazie al contributo della nobildonna Clementina Sacchi, nata a Melegnano il 18 settembre 1876 dalla casata De Giorgi e sposata nel 1896 con Guido Sacchi, la costruzione della chiesa si rese possibile. La Sacchi, impossibilitata ad avere figli, dedicò tutto il suo spirito materno collaborando con il marito nella costruzione di opere cristiane. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale fu anche volontaria come Dama della Croce Rossa negli Ospedali Militari e collaborò all’assistenza delle donne affette da malattie veneree. A seguito della morte del marito avvenuta improvvisamente nel 1937 la sua beneficenza fu propizia per la nuova parrocchia a Pratocentenaro. Perciò la dedicazione a San Clemente e Guido fu fatta in onore dei coniugi Sacchi.

Il progetto originario della chiesa, sostanzialmente rispettato nella costruzione, era opera dell’architetto Pietro Palumbo e prevedeva un’ampia aula di tipo basilicale, con il presbiterio sopraelevato, l’altare maggiore dotato di ciborio, e il soffitto in legno con semplici decorazioni policrome. I lavori di costruzione della chiesa iniziarono il 13 settembre 1938.Pratocentenaro_San_Dionigi_12

Il disegno architettonico corrispondeva in tutto alla tradizione meneghina, struttura, facciata a capanna e uso del mattone a vista rispondevano al recupero di un gusto romanico e paleocristiano. L’edificio in origine doveva essere dotato anche di un campanile che non venne mai realizzato, oggi si può ancora notare il basamento sul lato di Viale Suzzani, e di un tempietto a pianta centrale sul fianco sinistro avente funzione di battistero. La facciata della chiesa terminava ai lati con due speciali quinte architettoniche costituite da un ordine di tre semplici arcate.”

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