Milano 9 Agosto – Milano seconda, dopo Napoli per il contrabbando delle sigarette. Un ottimo piazzamento, non c’è che dire, dopo il primato nella vendita abusiva di merce contraffatta e do po i furti negli appartamenti. Chissà se Sala tra un’unione civile e l’altra troverà il tempo per pensare ad un controllo capillare del territorio… Riferisce Repubblica “Il mercato parallelo delle sigarette di contrabbando toglie allo Stato italiano quasi un miliardo di euro l’anno. E Milano per volumi di merce e ricavi ottenuti rappresenta, dopo Napoli, la più grande piazza di smercio sul territorio nazionale. La Lombardia vale, secondo le stime, tra i 200 e i 300 milioni di euro all’anno. Ovvero circa 75 milioni di pacchetti di cosiddette cheap whites, le sigarette di contrabbando: un prodotto assolutamente identico, nel rivestimento e nella qualità del tabacco, a quello in vendita presso le comuni tabaccherie, ma diverso dalle originali italiane per le scritte in cirillico, la marca da bollo del Monopolio di Stato e, soprattutto, il prezzo sul mercato (5 euro e 40 centesimi il costo di un pacchetto italiano contro i 4 euro, talvolta anche meno, che si pagano comprando in strada un pacchetto contrabbandato).
“Ci sono migliaia di pacchetti di sigarette provenienti dai Paesi dell’Est e importate illegalmente in Italia, per essere poi rivendute a un prezzo maggiorato sulla piazza milanese”, spiega il tenente colonnello Giampaolo Querqui della Guardia di finanza. Un vero affare, se si tiene conto del fatto che in Ucraina un pacchetto di Marlboro rosse, una delle marche più contrabbandate, costa intorno ai 58 centesimi di euro e che, una volta giunto in Italia, lo stesso pacchetto viene rivenduto a un prezzo sette volte superiore. Nel 2015 la Guardia di finanza ha sequestrato 274 tonnellate di tabacchi esteri lavorati, 73 tonnellate in più’rispetto alle 201 dell’anno precedente. Un volume che equivale a quasi 14 milioni di pacchetti di sigarette provenienti da Ucraina, Bielorussia, Moldavia e Turchia, per un valore che sul mercato supera i 50 milioni di euro.
Sigarette che la sera, tra Navigli e Colonne di San Lorenzo, capita spesso di vedere in mano a venditori ambulanti bengalesi e pakistani che cercano di venderle insieme a rose e accendini. E che magari spiegano di avere solo “quattro, cinque pacchetti che ho comprato da un ragazzo marocchino. Me li portano loro perché questa è la loro piazza”. Gli ambulanti sono solo l’ultimo anello di un mercato complesso e articolato che coinvolge diverse nazionalità. Un mercato che a Milano è ormai completamente sotto il controllo degli stranieri, come spiega il commissario della polizia municipale Oriano Brianzoli: “Ultimamente la vendita delle sigarette contrabbandate è aumentata notevolmente. I venditori da strada, che sono prevalentemente marocchini, egiziani o cittadini del Bangladesh, acquistano questi prodotti da ucraini o romeni pagandoli intorno ai 15-20 euro alla stecca”.
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