Milano 31 Agosto – Gli ha fratturato il naso a pugni, procurandogli numerosi traumi facciali. Tutto per aver rifiutato di acquistare i calzini che vendeva. Per questo motivo un trentatreenne pregiudicato napoletano è stato posto agli arresti domiciliari dagli investigatori della polizia stradale con l’accusa di aver intimidito, minacciato e percosso brutalmente un cinquantunenne automobilista di Parma nell’area di servizio di San Zenone (Milano).
Secondo quanto spiegato dalla stradale, l’uomo sarebbe stato picchiato per essersi rifiutato di acquistare dei calzini che l’arrestato è solito vendere abusivamente insieme con altri pregiudicati campani nelle aree di servizio della A1, Milano-Napoli. Il trentatreenne è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare richiesto dalla Pm della Procura di Lodi Sara Mantovani che ha coordinato le indagini.
Gli investigatori hanno sottolineato che, il tredici luglio scorso, il pregiudicato aveva picchiato l’automobilista dopo che questi era stato immobilizzato da un secondo individuo – in fase di identificazione -, fino a quando era stramazzato a terra con il viso coperto di sangue “per la frattura delle ossa nasali e contusioni multiple al volto con trauma periorbitario”.
Il pregiudicato è stato individuato e bloccato in un’area di servizio nei pressi di Roma dove si era “trasferito” a lavorare subito dopo il pestaggio sperando di non essere individuato. La polizia stradale ha spiegato che il gruppo di una decina di pregiudicati campani di cui fa parte l’arrestato opera “in maniera sistematica all’interno delle aree di servizio San Zenone, Somaglia e Fiorenzuola”.
E questi malavitosi “sono stati più volte identificati e denunciati, e più volte allontanati dai Comuni dove sono ubicate le aree di servizio con foglio di via obbligatorio e nei loro confronti sono state emesse misure di prevenzione dell’avviso orale da parte del questore di Napoli. Ciò nonostante, incuranti anche delle conseguenze penali, questi pregiudicati continuano a svolgere le loro illecite attività con metodi minacciosi ed intimidatori che spesso sfociano in atti di violenta aggressione”. (MilanoToday)
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