Milano 5 Settembre – Contrariamente a ciò che si pensa comunemente, il Diavolo non fa il Male. Si limita a corrompere il Bene. Ed è, in realtà, un dilettante allo sbaraglio in confronto allo Stato. Lo Stato ha il potere del Re Mida, solo che lo usa al contrario. E se dall’oro non nasce nulla, da ciò che tocca il Comune da due giunte a questa parte, nascono i fiori. Prendete, ad esempio, i progetti di crowd founding, ovvero finanziati tramite collette online lanciati dal Comune su una piattaforma mai sentita prima. E già la scelta del mezzo doveva risultare sospetta. Perché il Comune gira per strada con il cappello in mano per cifre ridicole (nell’ordine delle decine migliaia di euro, su budget miliardari)? In teoria perché così la cittadinanza ci mette dei soldi. In realtà perché, visti i progetti, nessun politico sano di mente vorrebbe essere associato ad un discreto numero di queste iniziative. Voglio dire, io capisco le riqualificazioni creative, ma vogliamo parlare un attimo del filo conduttore di sta roba? Abbiamo i forni condivisi, le babysitter condivise, le esperienze di maternità condivise. Ogni facile ironia sui partner condivisi ce l’ha tolta la Cirinnà, rendendola legge dello Stato. Ci rimane solo da osservare i soldi pubblici finanziare un mare di fesserie. Il punto è questo, quando un privato lancia un’iniziativa del genere è lodevole. Quando lo fa un Comune no. Come mai? Per un piccolo, ma rilevante dettaglio, chiamato rischio di impresa. Prendiamo la geniale idea del forno condiviso. Il privato, se sostenesse una sciocchezza del genere (e noto con stupore infinito come NON lo faccia), lo farebbe con due obiettivi. La sostenibilità del progetto, se lo fa per beneficenza. Oppure la sua redditività, se lo fa come lavoro. Il Comune ha anche un altro modo di farsi pagare, però. Che è in visibilità e propaganda. Ed è un modo che paga molto. Quindi, se il Comune si lancia in questo forno, ed il forno non fosse, non dico remunerativo, ma nemmeno autosufficiente è assai improbabile che possa lasciarlo fallire. Quindi, prima conseguenza, non è vero che le spese sono condivise. Il costo dell’avvio lo è, ma il mantenimento? E se anche si pensasse a condividere pure quello, se fallisce una campagna, che fai, lo chiudi? E con che faccia torni a fare campagna là in mezzo? Quindi se un gruppo di militanti abbastanza organizzato riesce a rastrellare i soldi la ciofeca ce la paghiamo comunque noi e comunque a vita.
Ma questo è forse il minore dei problemi. Il maggiore, il più preoccupante è l’atteggiamento. La Giunta Pisapia ha reso Milano la città più tassata d’Italia. Vi ha aumentato tutto. Sala non ha tagliato un euro di spesa e men che meno un centesimo di tasse. E voi gli date ancora soldi? Davvero? Mi rivolgo a voi che avete finanziato questi progetti. Nutrire la bestia nuoce gravemente a chi vi sta vicino. Ai vostri cari. I danni delle vostre azioni si ripercuotono, riecheggiando, sulle generazioni future. Ogni euro che donate al Leviatano lo rubate ai vostri figli e li costringete, per il resto delle loro vite, a pagarlo anche. Perché lo Stato ha un uso per ognuno dei vostri euro. Se gli mostrate che ve ne separate volentieri nulla lo fermerà più. Non nutrite la Bestia. Perché, presto o tardi, essa si nutrirà di voi.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,