Milano 12 Settembre – Da giorni il Corriere sta montando una grancassa sul Patto per Milano che Renzi e Sala firmeranno domani. Sabato addirittura una pagina di intervista in pagina nazionale senza però nessuna domanda scomoda sulle case dimenticate o sui collaboratori assunti con bando a ferragosto.
Cerchiamo di capire cosa c’è in questo pezzo di carta che non ha alcun valore amministrativo (le decisioni risiedono in leggi e decreti) ma che sarà pomposamente firmato dal Sindaco e dal Premier davanti a media adoranti.
La maggior parte degli impegni economici riguardano la messa in sicurezza di Lambro e Seveso e sono da tempo stati stanziati. Purtroppo però progettazione e lavori hanno un anno di ritardo e quindi quel furbacchione di Renzi ha pensato di rivendersi lo stanziamento una seconda volta. Idem i prolungamenti delle metropolitane.
C’è poi una buona cosa: la possibilità di derogare la Legge Madia e assumere 60 Vigili. Molti comuni secondo i sindacati lo hanno già fatto impippandosi del permesso.
Infine c’è la parte dedicata a Expo. Anche qui si tratta di un annuncio di cose che dovevano già succedere. Renzi ha annunciato già ai tempi di Pisapia la firma del decreto che faceva nascere lo Human Tecnopole, il centro di ricerca che dovrebbe occupare il 6% dell’area Expo. Ancora non è stato firmato ma i soldi sono stati ridotti: si è passati da 70 milioni l’anno a 80 in due anni. Serviranno a far partire una fondazione che poi individuerà gli scenziati da mettere sotto contratto.
Per il restante 94 % dell’area si parla genericamente di una no tax area (altra buona cosa) ma non si sa nulla. Nessun impegno preciso anche sulle risorse che mancano per trasferire le facoltà scientifiche da città studi ad Expo: servono almeno 200 milioni oltre ai proventi di una possibile vendita degli attuali immobili.
Dunque il venditore di tappeti fiorentino sta riciclando roba che aveva già promesso e non attuato. Sala invece, a un anno dalla fine di Expo, dovrebbe avere qualche idea in più su cosa fare nelle aree della esposizione del 2015. Al momento ha proposto solo di mettere i profughi nel vicino campo base. Nel frattempo c’è da pagare interessi sull’acquisto dei terreni e curare che non marcisca tutto.
Soprattutto c’è una richiesta che Sala dovrebbe fare ma non farà per disciplina politica e riconoscenza verso chi lo ha fatto diventare Sindaco: è quella di non accogliere ogni giorno sulle nostre coste centinaia di migranti economici o di attivare i respingimenti. Perché alla fine, inviati dalle prefetture o arrivati con mezzi propri, un quarto di chi sbarca in Italia arriva a Milano. E la città non può accogliere 3600 migranti ogni notte senza problemi di ordine pubblico e sociale.
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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.