Milano 15 Settembre – Giornata trionfale per l’Italia ai Giochi Paralimpici di Rio. Dopo l’oro nel nuoto di Francesco Bocciardo, 400 stile libero, è il ciclismo a portare in dote bene cinque podi, tre ori e due bronzi, alla spedizione azzurra. A completare il quadro, in serata, l’impresa di Bebe Vio nel fioretto. Sempre più ricco, dunque, il bottino tricolore che vanta al momento sette medaglie d’oro, sette d’argento e otto di bronzo. Ancora una volta a guidare la squadra italiana è Alex Zanardi. L’ex pilota di Formula Uno ha conquistato l’oro nella cronometro H5 con il tempo di 26’36”81: il 49enne bolognese ha superato dopo una splendida rimonta l’australiano Stuart Tripp e l’americano Oscar Sanchez. Per Zanardi si tratta della quarta medaglia paralimpica della carriera dopo i due ori e l’argento conquistati 4 anni fa a Londra.
Bellissima la dedica dell’atleta: “Siccome sono ancora un ragazzino e voglio ancora andare avanti, dedico quest’oro a Gianmarco Tamberi, che una medaglia l’avrebbe sicuramente vinta. Gli mando un bacio d’incoraggiamento, alle prossime Olimpiadi tiferemo tutti per lui”. Il pensiero dell’olimpionico è andato al 24enne saltatore che, a causa di un infortunio al tendine d’Achille, è stato costretto a saltare i Giochi brasiliani. Ma non c’è solo Tamberi nei pensieri di Zanardi. “Che bello. Ringrazio mia madre che mi ha messo al mondo, mia moglie che mi ama, mio figlio, il mio allenatore. Dove prendo tutta questa forza? Ma non serve, puoi fare quello che vuoi. Tante persone credono di aver già dato tutto e ancora non hanno tirato fuori il loro potenziale. Sono tre anni che ci do dentro e sono contento di essere riuscito a costruire qualcosa di speciale” ha concluso.
PANCALLI: “ALEX NELLA LEGGENDA” – “Ormai non ci sono più aggettivi per definire uno come Alex. Zanardi è l’esempio dell’Italia che vorremmo, che lotta, che si sacrifica, che non molla mai”. Il presidente del Cip, Luca Pancalli, applaude l’ennesima impresa dell’ex pilota nell’handbike. “Un atleta entrato nella leggenda sportiva, che, ne sono certo, continuerà ancora a farci sognare – aggiunge Pancalli – Grazie ancora una volta, Alex, per le emozioni che ci hai regalato”
TAMBERI: “GRAZIE, SEI NEL MIO CUORE” – “Ho seguito la gara di Alex Zanardi e la sua vittoria mi ha fatto venire la pelle d’oca: quando poi ho ascoltato le sue parole, sembravo un bambino che non riesce a togliersi il sorriso dalle labbra”. Gianmarco Tamberi ringrazia l’ex pilota per la dedica del post gara. “Lui – spiega – ha toccato il cuore di tutti con la sua storia, ma con queste parole è entrato dentro al mio e ci ha preso la residenza”.
PODESTA’ E MAZZONE, CICLISMO IRIDATO – Meno di mezz’ora dopo il successo di Zanardi, arriva il quarto oro italiano. A conquistarlo è Vittorio Podestà, categoria H3, che a Londra fu di bronzo. Podestà si aggiudica l’oro in 28’19″45, precedento l’austriaco Ablinger di 1’06″56 e il canadese Moreau di 1’07″46. Una curiosità, si tratta del mentore di Zanardi: un’amicizia nata all’autogrill, perché l’ex pilota fu incuriosito dalla handbike che Vittorio trasportava in auto.
Neanche il tempo di realizzare l’impresa di Podestà, che arriva l’ennesima medaglia per il ciclismo italiano. E’ di Luca Mazzone (H2), che ha superato grazie al tempo di 32:07.09 la coppia americana Groulx e Sheridan. Il 45enne pugliese – detto “il cannibale” in quanto, pur avendo iniziato da poco con la handbike, vanta un palmares ricchissimo – vince la sua terza medaglia paralimpica: ne conquistò due nel nuoto (50 e 200 sl) a Sidney 2000. Anche lui ha iniziato grazie alla spinta di Podestà, che a Pechino lo aveva convinto a praticare con continuità la discilplina. Tre ori, dunque, legati da un filo.
Sempre dal ciclismo arriva per l’Italia anche il bronzo grazie al terzo posto nella cronometro C1 di Giancarlo Masini (28’47″83) alle spalle del tedesco Michael Teuber e del canadese Wilson Ross. C’è anche Francesca Porcellato alla festa del ciclismo a Rio. La campionessa veneta, alla sua decima partecipazione a una Paralimpiade, tra estive e invernali, ottiene la medaglia di bronzo nel Time Trial H1-2-3. 34:20.48 il tempo dell’azzurra. Davanti a lei solo la britannica Darke (33:44.93) e la statunitense Dana (33:57.48). “Ho iniziato questa avventura nel 1988, oggi sono arrivata alla mia decima Paralimpiade. E’ il sogno di qualunque atleta arrivare a un traguardo del genere. dedico questa medaglia a mio papà, che non c’è più ma oggi era come se ci fosse, perché in gara è stato sempre con me, e al mio compagno che è anche il mio allenatore.
LEGNANTE DOMINA NEL PESO – Assunta Legnante ha vinto la medaglia d’oro nel getto del peso femminile, F11/12. L’azzurra ha colto il successo con la misura di 15,74 metri. Seconda l’uzbeka Safiya Burkhanova (15,05), di bronzo Rebeca Valenzuela Alvarez, messicana (13.05).
BOCCIARDO D’ORO – In nottata era arrivato il secondo oro per l’Italia. È stato ancora una volta il nuoto a regalare il gradino più alto del podio ai colori azzurri. Dopo Federico Morlacchi a far risuonare l’inno di Mameli ci ha pensato Francesco Bocciardo che ha vinto la gara dei 400 stile libero S6, fermando il cronometro sul 5’01215, precedendo, al traguardo, l’olandese Van Hoffweegen (5’07282) e il cubano Perez Escalona (5’14″44). Salgono, quindi, a due gli ori degli azzurri, sette gli argenti, sei i bronzi.
PRESSIONE SI È TRASFORMATA IN ENERGIA – “Ho capitalizzato tutta l’energia che avevo per arrivare fino in fondo e vincere – racconta il genovese – È stata dura ma è una cosa bellissima, una sensazione che mi porterò dietro tutta la vita e che un giorno potrò raccontare ai miei figli. Nonostante il Mondiale sia un’emozione incredibile, vincere una Paralimpiade è ancora più grande”. Bocciardo confessa che “arrivando da campione europeo e mondiale in carica ho sentito un po’ di pressione, ma sono riuscito a trasformarla in energia per vincere”.
ORGOGLIO PANCALLI – “Francesco è un grandissimo campione e un ragazzo straordinario – la gioia del presidente del Cip, Luca Pancalli – da Londra ad oggi ha continuato a lavorare con serietà e spirito di sacrificio, e oggi è riuscito a raccogliere i frutti di tanto impegno. Dopo aver dominato la scena europea e mondiale, oggi Francesco trionfa anche sul palcoscenico più importante per un atleta. Complimenti a lui, all’intero team, alla Federazione e a tutti i tecnici per il lavoro svolto. Grazie ragazzi, continuate a farci sognare”. (Repubblica)
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