Milano 17 Settembre – “Regione Lombardia ha da tempo attivato le reti di patologia quale modello di integrazione dell’offerta sanitaria al fine di garantire la diffusione sul territorio di centri di eccellenza e di tecnologie ad elevato standard. Grazie alle reti di patologia, siamo in grado di garantire una maggiore capacità di intercettare la domanda di salute dei cittadini.
La Rete Ematologica Lombarda rappresenta un’assoluta eccellenza che garantisce percorsi di cura omogenei di elevato valore scientifico che mette insieme oltre 100 strutture regionali”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera durante la conferenza stampa sulla Rete Ematologica Lombarda, network aperto a tutti i soggetti che sul territorio lombardo erogano prestazioni nell’area ematologica, sia nel settore sanitario pubblico, sia nel privato accreditato.
“Lo sviluppo della Rete – ha spiegato l’assessore – garantisce al cittadino equità di accesso e stesso livello qualitativo di cura in tutto il territorio regionale.
Per i professionisti rappresenta uno strumento per condividere linee guida diagnostico-terapeutiche per un approccio di cura sempre più appropriato ed efficace. Grazie alla collaborazione inter-istituzionale la singola prestazione può essere effettuata in un punto o in un altro della rete. Anche strutture di piccole dimensioni non collocate nei grandi centri urbani, possono quindi maturare expertise super-specialistiche e/o fruire di risorse ad alta tecnologia”.
“La gestione in rete del paziente consente, – ha aggiunto – una collaborazione continua con il territorio. La condivisione delle conoscenze e la collaborazione sull’assistenza, infine, contribuiscono a facilitare la ricerca clinica. Per la Regione e le Agenzie di Tutela della Salute (ATS), le informazioni in rete rappresentano strumenti di verifica dell’efficacia/efficienza basate non solo su indicatori economici, ma anche sull’appropriatezza delle prestazioni erogate”.
“Sul piano professionale e clinico – ha rimarcato il rappresentante regionale -, l’obiettivo è di sviluppare un modello assistenziale ‘patient oriented’, connettendo in rete i poli di alta specialità con i centri periferici che trattano le patologie ematologiche per garantire percorsi di cura omogenei di elevato valore scientifico, attraverso l’integrazione delle competenze, la condivisione delle conoscenze, evitando rischi di inappropriatezza conseguenti alla frammentazione, ripetizione e intempestività dell’approccio diagnostico-terapeutico”.
“La salute del cittadino – ha concluso Gallera – è per Regione Lombardia un’assoluta priorità per questo abbiamo dato vita d una riforma del sistema socio sanitario lombardo che ha l’obiettivo di dare una risposta concreta alla complessità dei bisogni di salute dei cittadini attraverso la presa in carico unitaria del paziente e attraverso la creazione
di percorsi di continuità di cure fondato sulla centralità del paziente. Stiamo passando, insomma, ‘dalla cura al prendersi
cura’”.
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