Obama, New York ed il buco nero dell’intelligence

Esteri

Milano 19 Settembre – “Chi sa, parli”. E già che ci siamo, l’ultimo spenga la luce. Sono passate più di 24 ore dall’attentato che ha ferito in maniera lieve 29 persone ed ancora nessuno sa nulla. Mentre scriviamo, solo il Governatore Cuomo è riuscito a puntualizzare l’ovvio, parlando di terrorismo. Insolitamente, il premio buonsenso va a Trump che dice l’unica cosa logica della giornata: la sicurezza Americana sotto Obama ha fatto schifo. Sì, qui il punto non è chi abbia messo la bomba. Il punto è che potrebbe essere stato chiunque e questo chiunque è libero, può scappare tranquillamente e non ha nulla da temere perché, semplicemente, nessuno sa dove cercarlo. È il punto più basso di una parabola ormai inarrestabile e fortemente legata alla scelta di non rafforzare l’apparato di sicurezza, pur raddoppiando il debito pubblico. L’attentato di oggi è il secondo. Il primo è di marca Isis, che lo ha rivendicato. Una decina di persone accoltellate, prima che le forze di sicurezza uccidessero il terrorista. Questa notizia è stata prontamente oscurata, per evitare collegamenti impropri, suppongo. Eppure un collegamento proprio c’è. È finita l’era di Al Qaida, un corpo politico religioso che aveva cellule, reti, finanziatori e piani in grande stile. È iniziata la lunga notte degli attentatori singoli, dei gruppi isolati, del fai da te che si nutre di video di youtube e riceve la sacra sanzione da chierici improvvisati in chat di facebook.

A questo l’occidente, senza più la guida forte dei Neoconservatori Americani, sta rispondendo con un incoerente balbettio di idioti. Ci hanno messo dodici ore i democratici Newyorkesi a pronunciare la parola “terrorismo”. Non è detto sia Islamico, anzi a quando scriviamo le probabilità paiono pendere perché non lo sia (assenza di rivendicazione, nessun morto, ordigno simile sì a quello di Boston, ma posto in condizioni e luogo ben diversi). Ma questo è terrorismo. È un atto volto a provocare paura, confusione. E direi che ci è riuscito non in pieno, ma di più. Eppure il Sindaco Di Blasio è apparso del tutto privo di punti di riferimento. Ci è voluto il governatore, Cuomo, per mettere insieme due concetti semplici e chiari. No, non sappiamo chi sia stato. Sì, è evidente sia terrorismo.

La difficoltà di arrivare ad un punto tanto semplice è legata essenzialmente all’assenza di valori. Di principi, meglio sarebbe dire. Chi attacca l’America, chi ne attacca i cittadini, chiunque egli sia, in qualunque cosa creda e da dovunque venga è un terrorista. Con i terroristi non si discute, ai terroristi non si dà tregua e davanti ai terroristi non ci si fa vedere spaventati. Eppure stasera, queste indicazioni basilari imparate col sangue e le lacrime dal 2001 in poi si è contravvenuto senza pudore. In particolare si è visto un establishement impaurito, indeciso, stanco. Privo di grinta. Di idee. È la fine di un’epoca. Se al populismo caciarone di Trump il massimo che i Democratici sanno opporre questo, forse è davvero il caso di augurarsi che Hillary perda. Per il bene di tutti, anche di noi Europei.

Luca Rampazzo

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