Milano 1 Ottobre – Il Comitato Foppa Dezza Solari relaziona sui problemi emersi durante l’incontro del 29 settembre a cui hanno partecipato numerosi cittadini e i comitati interessati ai lavori della M4. E pone l’attenzione sul rischio salute promettendo un monitoraggio ambientale in difesa dei residenti. Di seguito il verbale del Presidente dott. Orietta Colacicco:
“Il Comitato Foppa Dezza Solari, ha organizzato ieri sera presso la sala Ghidoli della Chiesa di San Francesco al Fopponino, un convegno sui potenziali rischi per la salute, in funzione dei lavori di realizzazione della linea 4 della metropolitana. L’allerta nasce nel Marzo scorso, quando alcuni medici avvicinano il Comitato, per segnalare la loro preoccupazione relativamente al ruolo delle polveri, vista la contemporaneità di apertura dei 51 cantieri.
Ben sapendo che le delibere del CIPE comprendono numerose prescrizioni su monitoraggi e contenimento delle problematiche quali rumori, traffico, atmosfera, vibrazioni, il Comitato chiede formale accesso agli atti e individua nel Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) le risposte. Il Piano di Monitoraggio Ambientale è nelle grandi opere uno studio che le imprese costruttrici devono predisporre per legge. Mentre il Comitato contatta esperti e specialisti, i cantieri dall’estate aprono e il coro di lamentele dei residenti a ridosso dei cantieri si ingrossa. Il tema più spesso richiamato è quello dei rumori, seguito di pari passo da quello delle vibrazioni, talmente forti da sembrare scosse di terremoto. Acquisito il PMA, il Comitato dopo averlo esaminato, rileva che il suo scopo è quello di monitorare (prima, durante e dopo la realizzazione dell’ opera) tutti gli aspetti critici che possono influire sulla salute pubblica e l’ambiente: atmosfera, rumore, vibrazioni, traffico e viabilità, ambiente idrico sotterraneo, vegetazione e flora.
A parte per lo meno il ritardo nella comunicazione, visto che alcuni risultati di questo monitoraggio dovrebbero essere comunicati alla cittadinanza, che al contrario sinora è stata tenuta all’oscuro, il Comitato si è chiesto se il piano fosse sufficiente rilevando per esempio su tutta la tratta di 15 chilometri dal Forlanini a San Cristoforo ben 64 localizzazioni per il monitoraggio dei rumori e solo 6 per le vibrazioni, comunque alla frequenza di una ante operam, tre all’anno in corso d’opera e una post operam. Ma il punto critico secondo il Comitato è portato dall’atmosfera, visto che a livello di inquinamento a Milano spesso si superano i limiti di legge. Da prevedere quindi che l’aumento del traffico, l’aumento dei viaggi dei mezzi pesanti spesso in coda a motore acceso, gli scavi, il trasporto delle polveri possano andare ad aggravare la situazione. Secondo il Comitato è necessario un tavolo di confronto sul problema cui dovrebbero partecipare una Conferenza dei Comitati, supportata dall’Università Statale ,e la Stazione appaltante, cioè il Comune. Ed è questa la richiesta che è stata esposta all’Assessore Marco Granelli. Centrale sarà il ruolo dell’Università Statale, testimoniato dalla presenza in Sala del Rettore, Professor Gianluca Vago, che contattato, vista la complessità della materia, dal Presidente Paolo Chiaramonti lo ha messo in contatto con il Professor Pier Alberto Bertazzi, specializzato nello studio dei rapporti tra ambiente e salute con tecniche e metodi epidemiologici, tossicologici e di biologia molecolare. Ieri sera il Professor Bertazzi ha relazionato sul Piano insieme al Professor Domenico Maria Cavallo dell’università dell’Insubria, titolare di unità di ricerca in Progetti Europei e nazionali focalizzati sull’esposizione a contaminanti degli ambienti di vita e di lavoro. Secondo i due esperti il Piano, relativamente al tema atmosfera, è aderente a quanto previsto dalla legge, ma certo si potrebbe fare di più, perché Il solo confronto con i limiti indicati dalla legge potrebbe non essere un criterio esaustivo al fine di valutare nel modo più corretto l’impatto delle attività di cantiere sulle aree circostanti. Suggeriscono quindi una serie di azioni fra cui esami più approfonditi dei dati storici e l’individuazione a priori di attività per affrontare le situazioni di emergenza. Interessante la relazione del dottore forestale Armando Buffoni, esperto di interazioni tra vegetazione e inquinamento dell’aria, che ha ricordato quale ruolo benefico le piante possono esercitare nel contrastare l’inquinamento atmosferico, cosa da ricordare nel tutelare accuratamente le piante rimaste lungo la tratta, come nell’individuare a fine lavori il tipo di vegetazione da scegliere per la sistemazione a verde. La folta platea molto attenta ha poi espresso con domande e interventi molte criticità,: l’abbondanza di polvere sulle strade dove escono i camion, a causa di bagnature insufficienti, anche perché come dice Cavallo bisognerebbe nebulizzare, il traffico che genera lunghe code e colonne anche di sei bus a motore acceso, il non rispetto dei limiti di velocità da parte dei camion che transitano nell’area cantieri al ritmo di 63 al giorno, uno ogni 10 minuti. l medici hanno sollecitato attività di prevenzione e studi epidemiologici, specie a livello broncopolmonare.
Fabio Terragni Presidente di M4 ha affermato che il PMA del 2012, presentato dalle imprese, può e deve essere migliorato. E l’Assessore Marco Granelli ha assicurato che la comunicazione sugli aspetti del PMA verrà varata con la creazione di una sessione dedicata sul sito M4 e, nel ricordare quanto sta già facendo per esempio sulla semaforizzazione, o per trovare soluzioni per ridurre l’impatto dei cantieri come il “cut and cover” previsto per alcune stazioni del Centro, si è reso disponibile a creare il tavolo richiesto. Orietta Colacicco, segretario e portavoce del Comitato ha proposto a tutti i Comitati presenti: M4 Attenzione, SanVittore, Carducci, Sant’Ambrogio, Argonne, Pratone, Sant’Agostino, alle associazioni dei Commercianti Asco Loren e Asselor, di costituire una realtà che raggruppi tutti i Comitati, vocata ad occuparsi di problematiche generali che coinvolgono tutta la tratta e addirittura, come per le polveri sottili., tutta la città. E’ questa ora una necessità per poter affrontare con peso e conoscenza gli anni futuri sino alla realizzazione dell’opera.
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