Milano 9 Ottobre – I ragazzi vanno via. Centomila solo nell’ultimo anno. Vanno all’estero, lontani da questa povera Italia. Povera di tutto: occasioni di lavoro, rispetto per quelli bravi e volonterosi, dove anche il famoso stile di vita ha perso qualità. Da ragazzi si vorrebbe scoperchiare il cielo. Invece qui trovi il soffitto di vetro antisfondamento. Una storia tipica l’ha raccontata il ministro del lavoro Giuliano Poletti. Tornato a casa, a Imola, va al solito bar, anche da ministro vuole essere alla mano. S’imbatte in un ragazzo che sapeva avere progetti ambiziosi, nel campo dell’arte e non solo. Scopre che è rientrato per qualche giorno. «Che fai?». «Il barista, a Londra». «Guadagni bene?». «Abbastanza per campare». «Ma un posto così, con quei soldi te lo offrirebbero qui, proprio in questo bar, sicuro!». «Lo so. Ma qui farei il barista tutta la vita».
Storie così, le sappiamo tutti. L’Italia da quindici anni, dapprima con l’introduzione dell’euro e poi le politiche di austerità, ha spento la speranza. Chi ne conserva il filo, non trova il fiammifero per accenderlo, non lo vende e non lo regala nessuno. Al massimo la si sfanga. Nessuno dei ragazzi con cui parli ritiene che potrà mai godere di una pensione.
Chi è consapevole di valere molto, sa che qui è compresso e per migliorare e star bene, conta qualcosa che non c’entra con il merito e l’utilità sociale. Una volta si parlava della regola delle 3 C. Culo, competenze, conoscenze. Qualche speranza esisteva. Adesso non più. Meglio andare all’estero dove la conoscenza vale più delle conoscenze. Che cosa può aspettarsi un neo laureato con massimo del voto e master. Stage, doppio stage. Gratis. Assunzione a tempo, poi contratto da apprendista. Nel frattempo ha compiuto trent’anni e non è ancora riuscito a mettere su famiglia. E poi ci si lamenta perché l’Italia non fa più figli. E come potrebbe? Non c’è che la fuga. In Italia mille euro, là per cominciare tremila e passa dollari. Certo i rapporti umani sono diversi, la minestra è fredda la sera, a casa sarebbe meglio. Ma ormai, i nostri figli che tanti sacrifici abbiamo fatto come genitori per farli studiare, con quel curriculum sono sul mercato. In Italia li accoglierebbero a braccia aperte e con i soliti mille euro, non di più, Povera Italia, Attira solo il Terzo Mondo. Fino a diventare essa stessa Terzo Mondo
Ernesto Preatoni blog
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