Moschee, Beccalossi: a Milano dico basta pasticci, si riparta da legge regionale

Milano

Milano 18 Ottobre – “Rispetto delle Leggi vigenti. In materia di nuove moschee il Comune di Milano deve partire da qui. In primis da quella regionale per la realizzazione di nuovi luoghi di culto. Dopo il pasticcio del bando per la costruzione di una grande moschea, la Giunta Sala si concentri sulla Variante generale al Piano di governo del territorio (Pgt), che richiedera’ diversi passaggi amministrativi e tempi non proprio stringati. Infatti senza di essa qualunque nuova iniziativa sarebbe vana”. Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana Viviana Beccalossi, intervenendo in merito al Consiglio comunale previsto oggi a Milano per discutere di luoghi di culto.

TEMA SICUREZZA- “A costo di risultare ripetitiva – prosegue Viviana Beccalossi- e concentrandomi soprattutto sul tema della sicurezza, voglio ricordare che Regione Lombardia sta raccogliendo da tempo le segnalazioni sulla presenza di moschee, centri culturali e scuole coraniche, soprattutto per individuare situazioni poco chiare o palesemente abusive. Un invito valido fino alla fine di ottobre, che ha gia’ visto collaborare e risponderci 576 sindaci lombardi”.

DAL COMUNE FRASI DI CIRCOSTANZA – “Tra questi – continua Viviana Beccalossi – c’e’ anche il Comune di Milano. Peccato pero’ che abbia risposto con poche frasi di circostanza riguardo alle procedure tecniche legate al Pgt, piuttosto che segnalare la presenza di almeno cinque moschee ‘mascherate’ da centri culturali. Sarebbe bene che invece di tollerare queste situazioni fuorilegge il Sindaco Sala e l’assessore Maran indicassero a Regione Lombardia almeno i casi in cui non vengono rispettate le normative sull’edilizia”. (Regioni.it)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.